Immigrazione in Italia: i dati reali e il punto della situazione

da | Set 2, 2024 | ambiente, politica | 0 commenti

Qualche giorno fa stavo bevendo un caffè in un bar storico della mia città, recentemente acquisito da una famiglia cinese e ascoltavo di nascosto la classica conversazione tra due signori vecchia scuola:

“Oramai in Italia ci sono più neri che italiani.”

“Per forza che mio nipote non trova da lavorare.”

“E il governo cosa fa? A loro li tratta bene, a noi niente.”

E così via.

Mi volto verso il mio caffè, incrocio lo sguardo con il barista e rifletto sul fatto che quello in cui mi trovo è solo l’ennesimo di una lunga serie di bar e locali rilevati da attività cinesi. Così me ne torno a casa e decido di fare qualche ricerca per trovare un po’ di dati sugli immigrati in Italia, per capire se i miei pensieri e quelli dei due signorotti progressisti al tavolo vicino a me abbiano delle fondamenta solide, o siano solo frutto di esperienza personale, preconcetti e un po’ di sana propaganda.

Cercando online mi imbatto in diversi articoli di fonti autorevoli, in particolar modo nel sito del Ministero dell’Interno e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, trovo inoltre il Cruscotto Statistico 2024, un file che racconta per filo e per segno i dati relativi agli sbarchi in Italia da gennaio ad agosto 2024.

Prima di proseguire a leggere questo articolo vi invito a fare lo stesso esercizio che ho fatto io prima di informarmi. Che cosa vi aspettate vi raccontino i dati sull’immigrazione regolare e clandestina in Italia?

Per quanto mi riguarda, sentendo come ne parlano i politici nei telegiornali, ci deve essere una preponderanza di neri in Italia, ossia di africani che arrivano dagli Stati Subsahariani, ossia quegli Stati in cui la popolazione è effettivamente nera come siamo abituata a concepirla. Gli abitanti degli Stati a nord del deserto del Sahara, come Marocco, Algeria e Tunisia hanno tratti somatici completamente diversi, che non sono quelli a cui fanno riferimento i politici quando parlano d’immigrazione.

Questo è ciò che mi aspetto venga confermato dai dati per quanto riguarda la mia esperienza personale: forse sono influenzato dal fatto che sento spesso forme di razzismo più o meno velate rivolte ai neri, piuttosto che ad altre razze, così come sento i politici italiani puntare il dito verso quella zona del mondo. Magari la vostra esperienza è diversa, ma comunque il gioco aspettativa contro realtà può portare ognuno di noi a fare delle considerazioni su come si percepiscono determinate situazioni.

L’immigrazione regolare

Partiamo dagli immigrati regolari: confrontando i dati degli ultimi tre anni, in Italia ci sono circa cinque milioni di residenti stranieri, il 9% della popolazione totale. Di questi, più o meno la metà sono europei, poco più di un milione africani, in particolar modo dall’Africa Settentrionale e Occidentale, un altro milione è asiatico e circa 400.000 provengono dal Sud America.

Se scendiamo nello specifico ai singoli Stati, la principale comunità non comunitaria in Italia è rappresentata dai marocchini, che sono circa 400.000, al secondo posto troviamo la comunità albanese, con 380.000 persone, e sul terzo gradino del podio la comunità cinese con 280.000 persone.

La regione d’Italia con il maggior numero di cittadini non comunitari (immigrati regolari) è la Lombardia, con una generale concentrazione maggiore nelle regioni nel nord-ovest del nostro Paese.

Per cui i dati hanno confermato la mia sensazione, ossia che ha senso che molti bar della mia città (in Veneto) vengano rilevati da cinesi, perché si tratta della terza comunità per numero in Italia che è abbastanza presente nella mia regione.

L’immigrazione irregolare o clandestina

Gli sbarchi nel 2022 hanno portato in Italia 55.785 persone, nel 2023 ben 113.778 e nel 2024, sino ad agosto, 40.660 persone con un prospetto che porterà quest’anno circa alla pari del 2022. Numeri fortemente influenzati da guerre e situazioni particolari dei vari Paesi.

Delle 40.660 persone sbarcate quest’anno in Italia: 8.169 provengono dal Bangladesh, 6.609 sono siriani, 5.565 sono tunisini, 2.446 arrivano dall’Egitto, 2.368 dalla Guinea, 1.459 dal Pakistan, 1.311 dall’Eritrea, 1.136 dal Sudan, 1.039 dal Mali, 999 dal Gambia e 9.509 persone da altri luoghi o non ancora identificati.

Sinceramente mi aspettavo di trovare più neri, invece Guinea, Eritrea, Sudan, Mali e Gambia contano 7.000 persone scarse delle 31.000 identificate, poco più del 20%. È vero che gli immigrati clandestini possono mentire sulla loro provenienza per trovare asilo, ma è difficile per un cittadino del Gambia spacciarsi per un egiziano onestamente.

Quindi?

Quindi niente, questi sono i dati.

Quando si parla di sbarchi sulle nostre coste, di immigrazione clandestina, di “ci rubano il lavoro” ci si riferisce nell’80% dei casi a persone che arrivano dal Medio Oriente o dal Nord Africa.

Quando parliamo più in generale di immigrazione nel nostro Paese stiamo parlando di 2.5 milioni di europei, di un milione di asiatici, quasi mezzo milione di sudamericani e circa un milione di africani, sempre del Nord Africa.

Ma tutte le volte che si guarda un telegiornale questi dati non vengono raccontati e le immagini che ci vengono mostrate ci fanno vedere una razza specifica, ossia i neri. Che motivo c’è di mistificare dati e realtà gettando benzina su un focolare d’odio già abbastanza ardente?

Non lo so, ma prima o poi mi piacerebbe avere la risposta a questa domanda.

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