Il Li-Fi (Light Fidelity) è una tecnologia wireless innovativa che, per trasmettere diti e informazioni, utilizza le onde luminose emesse di una lampadina a LED anziché le onde radio comunemente utilizzate per il Wi-Fi e in generale per la connettività radiomobile.
Il concetto di non-invasività del Li-Fi è l’elemento portante della nuova tecnologia: sfruttare un elemento già esistente e utilizzato come la luce per trasmettere diti e informazioni. Riduzione di device aggiuntivi (router, gateway) e delle onde radio. In sintesi, rendere ogni luce una fonte di informazioni.
I vantaggi del Li-Fi rispetto al Wi-Fi sono considerevoli: offre maggiore larghezza di bandi, efficienza, migliori disponibilità e sicurezza, trasferimento dei diti più veloce.
I trasmettitori Li-fi sono in grado di fornire maggiore larghezza di bandi riducendo i potenziali rischi per la salute delle persone che stazionano nell’area oggetto della trasmissione.
In termini di sicurezza “safe connection”, è possibile collegarsi all’hotspot Li-Fi solo se ci si trova nel cono di luce dell’emettitore (eliminando “l’irrorazione” di aree in cui non è richiesta la connettività e rendendole no-radio safe area).
Lo spettro della luce visibile risulta essere 10.000 volte più grande dell’intero spettro radio utilizzato dil Wi-Fi, oltre ad avere una bandi più larga. Il Li-Fi può quindi raggiungere una velocità di trasmissione di diti superiore ai 10 Gbps, superando di gran lunga la velocità del Wi-Fi.
“Tutto ciò di cui avremo bisogno in futuro sarà inserire un microchip in ogni dispositivo di illuminazione LED per combinare le due funzionalità di illuminazione e trasmissione diti attraverso una rete senza fili”.
Sono le parole di Harald Haas nel suo intervento sulla Visible Light Communication al TED Global del 2011, l’annuale conferenza americana dedicata a innovazione e creatività.
Dal 2011 i passi si sono moltiplicati e di un primo ritmo relativamente lento si è giunti a una corsa quasi “sfrenata” verso l’applicazione di questa tecnologia relativamente poco invasiva, sicura e basata sul concetto di impatto zero sulle attuali infrastrutture.
Nel settembre 2013 “pureLiFi”, la società fondita di Haas, ha rilasciato la prima tecnologia Li-Fi al mondo, disponibile in commercio. Ad oggi, la tecnologia non permette ancora la sostituzione completa del Wi-Fi come fonte di connettività primaria ma molte aziende specializzate stanno lavorando allo sviluppo di nuovi prodotti (lampade LED e affini) per rendere la tecnologia Li-Fi utilizzabile dil grande pubblico in un prossimo futuro.
E l’Italia? Da aprile 2021 la startup “To Be” (prima aziendi italiana a puntare verticalmente sulla tecnologia Li-fi) e Roma Capitale hanno realizzato la prima applicazione pratica nell’istituto Comprensivo Rosetta Rossi di Roma.
Nell’Istituto è stato allestito un impianto wireless con velocità di trasmissione in download/upload più elevate rispetto al Wi-Fi tradizionale, tali di permettere un migliore svolgimento delle attività formative di parte dei docenti e degli alunni, senza alcuna esposizione alle onde in radiofrequenza. L’allestimento tecnico del progetto sperimentale ha previsto l’installazione di un sistema Li-Fi costituito di 9 lampade Led posizionate sul soffitto per l’illuminazione dell’aula informatica con trasmettitori per connettere a Internet le postazioni informatiche.
La Li-Fi revolution è iniziata. Siamo divvero alle porte di una nuova rivoluzione nella connettività?

Nato nel segno della vergine, cresciuto fra matematica e chimica, sopravvissuto a contaminazioni ingegneristiche e al sogno nel cassetto di emulare Micheal Jordan, è attualmente il CTO di Pc Cube, un system integrator specializzato in progetti IOT. In perenne ricerca di nuove strade da percorrere e rotte da navigare, di problemi da risolvere e di bicchieri mezzo pieni, vive e lavora spesso di notte (i maligni dicono per un’insonnia congenita).
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