La Motanka è una bambola tradizionale ucraina, le cui origini affondano nell’antichità, realizzata con pezzi di tessuto di scarto e fili naturali. Non un semplice giocattolo o un qualunque souvenir, ma un amuleto protettivo, simbolo di prosperità e fertilità, anticamente utilizzato in diversi rituali. Gli antenati credevano infatti che i fili e i materiali naturali usati per crearla fossero magici e in grado di proteggere la famiglia dagli spiriti maligni. Ecco perché spesso queste bambole divenivano cimeli di famiglia, tramandate di generazione in generazione insieme alle regole e ai segreti per realizzarle. Se volete immergervi in un interessante viaggio nelle tradizioni e nel passato del popolo ucraino, niente di meglio che provare a crearla con le vostre mani.
Motanka: storia e simbologia
Le prime bambole di questo tipo risalirebbero addirittura a migliaia di anni fa, talismani protettivi a forma di donna o bambino realizzati con scarti di stoffa o tessuti ricavati da vecchi vestiti di famiglia. Perché hanno sembianze femminili e non maschili? Secondo quanto riporta il sito Etnoxata, si deve all’importante ruolo attribuito alle donne dagli antenati, ma anche alla volontà di personificare la dea pagana della fertilità “Donda” sotto forma di bambola.
Per quanto riguarda le origini del nome, esso deriverebbe dalla parola motaty, che significa avvolgere, difatti queste bambole sono realizzate annodando la stoffa con fili naturali e nastri, senza mai usare l’ago. Inoltre il filo principale (filo della vita) viene tagliato solo dopo che la bambola è terminata perché gli antenati, spiega Ukiology, credevano che il destino non potesse essere trafitto o tagliato.

Il processo di realizzazione (kutannya) della Motanka è quindi un vero e proprio rituale che, oltre all’impiego di pezzi di stoffa avvolti e annodati con fili e nastri, prevede l’utilizzo di materiali naturali quali erbe secche, fiori, cereali, paglia, fieno, erbe aromatiche e profumate, inserite nel “corpo” della bambola.
Ma non basta realizzarla seguendo i giusti passaggi, è altrettanto fondamentale farlo in uno stato mentale rilassato e sereno, mai quando si è arrabbiati o si hanno pensieri negativi. Mentre chi la realizza intrecciando le cose di cui vuole sbarazzarsi, deve bruciarla subito dopo.
In origine era importante anche il periodo in cui veniva realizzata, si riteneva infatti che le bambole create durante la luna piena servissero a proteggere, quelle in luna discendente fossero utili per allontanare malattie e fallimenti, quelle in luna ascendente favorissero buoni risultati in qualsiasi attività commerciale. Mentre non si potevano fare di venerdì e di domenica in quanto giorni appartenenti alla dea della diligenza e del ricamo femminile Makosha.

Veniamo alle caratteristiche principali della Motanka, a partire dal volto, rigorosamente privo di occhi per evitare che questi ultimi, guardandoci, controllino le nostre anime. Gli antenati credevano infatti che dare un volto alla bambola potesse legare a essa l’anima di una persona. Ecco perché al posto degli occhi troviamo una croce, simbolo pagano del Sole la cui linea orizzontale simboleggia il femminile e la linea verticale il maschile, ma anche l’unione con il cielo, i parenti defunti e gli antenati.
Niente occhi e niente nome proprio: secondo la tradizione esso disturba le anime dei parenti defunti o attira in casa gli spiriti maligni.
Motanka: tipologie
Le bambole Motanka appartengono a tre principali categorie, spiega Ukieology, ovvero:
- bambole cerimoniali (obryadova), realizzate in occasione di specifiche festività e chiamate di conseguenza;
- bambole guardiane (berehynya), realizzate per un motivo specifico come attirare salute, benessere e ricchezza, successo, armonia;
- bambole da gioco per bambini.

Il loro nome cambia anche a seconda dello scopo cui sono destinate e così la bambola realizzata per allontanare le energie negative dalla casa si chiama Ochysna (pulizia), la bambola realizzata per favorire un buon matrimonio prende il nome di Kapustka, mentre quelle inseparabili regalate agli sposi per preservare l’unità e la fedeltà si chiamano Nerozluchnyki. La Motanka che protegge i bambini dalle malattie è la bambola Swaddle (Pelenashka), cha va posizionata nella culla.
Motanka: il tutorial per realizzarla
Volete provare a realizzare una bambola Motanka con le vostre mani? Seguite i passaggi del tutorial di Nataliya Chabanyuk, che spiega passo passo come realizzarla.
- Iniziate posizionando sul tavolo un pezzo di stoffa bianca rettangolare e sparpagliateci sopra fiori di lavanda secca, che concilia il buon sonno, chicchi di grano, che favoriscono la prosperità, e qualche monetina. La stoffa va piegata più volte in modo da ottenere una lunga striscia. Partendo da un lato, piegate la striscia in più parti in modo da ottenere la base per il volto.
- A questo punto prendete un altro pezzo di stoffa bianca e posizionateci sopra, al centro, la base per il volto appena realizzata. Iniziate ad avvolgere la base con la stoffa. Avrete così la testa al centro e due estremità di stoffa ai lati.
- Create una croce intorno alla testa della bambola utilizzando un nastro colorato.
- Piegate un’estremità verso il lato opposto e avvolgete un filo intorno alla base della testa, senza tagliarlo. Il filo rappresenta la lunghezza della vita e più è lungo più lunga e felice sarà la vita. A questo punto fate 3 nodi intorno alla base della testa ed esprimete un desiderio. La bambola Motanka è anche nota come la bambola dei desideri o delle intenzioni.
- Create una striscia di stoffa di un altro colore avvolgendola su se stessa e posizionatela sotto alla testa della Motanka, avvolgendola con il filo utilizzato in precedenza. In questo modo andrete a formare le braccia della bambola. Annodate intorno alle estremità delle braccia del filo, in modo da formare le mani.
- È il momento di aggiungere l’abito composto da gonna e grembiule. Realizzatelo avvolgendo altri pezzi di stoffa intorno alla struttura della bambola (utilizzando sempre lo stesso filo) aggiungendo un nastro come “cintura”.
- E ora si passa ai capelli, simbolo del potere femminile, che possono essere realizzati con i fili. Se però la bambola rappresenta una donna sposata e non una ragazzina, si copre la testa con un pezzo di stoffa.
- Solo a questo punto potete tagliare il filo della vita.

Laureata in Scienze dei Beni Culturali, redattrice web e illustratrice. Fin dall’adolescenza il suo animo irrequieto l’ha condotta in giro per il mondo. Quando viaggia, adora immergersi nei mercati di oggetti e abiti artigianali, assistere ad antichi rituali, scoprire maschere tradizionali e ascoltare fiabe e leggende del folklore locale. È anche appassionata di arte, riciclo creativo e fai da te. Con SpiceLapis ha realizzato “Memento Mori, guida illustrata ai cimiteri più bizzarri del mondo”. Nel 2018 ha dato vita a Mirabilinto (www.mirabilinto.com), labirinto di meraviglie illustrate nato per valorizzare in chiave creativa il folklore del mondo.