Cos’è un Restart Party? Un’idea che dal Regno Unito sta trovando riscontro anche in Italia. I Restart Party, ovvero i “party della riparazione”, sono incontri nei quali si portano piccoli elettrodomestici da riparare, ma anche smartphone, tablet e computer. Basta far incontrare chi sa fare le riparazioni con chi ha uno o più oggetti da riparare.
L’idea è di un italiano che vive a Londra, Ugo Vallauri. Insieme a Janet Gunter hanno lavorato a lungo in Kenya e la loro storia è raccontata in un articolo di “Startupitalia“.
In Italia ci sono comunità di riparatori di oggetti attive dal 2013. Persone di tutte le età, dai più giovani ai più maturi, si ritrovano per mettere a disposizione le loro abilità manuali e per ingegnarsi a far funzionare un oggetto rotto. Dall’altra parte, persone ugualmente sensibili alla sostenibilità ambientale ed economica e al risparmio di risorse naturali, materiali ed energetiche, portano i loro oggetti preferiti e li affidano alle loro mani.
Un modo divertente e creativo di ingegnarsi a trovare una soluzione. A volte ci si riesce, altre no. Quando il guasto non si trova, ci si rivolge comunque a un esperto, un negozio che possa mettere mano al nostro oggetto prima di doverlo salutare definitivamente.
Attraverso questi party si facilita anche l’incontro tra persone, si socializza e si riporta a casa il proprio oggetto riparato. Non è sempre facile uscire dall’economia dell’usa e getta e far cambiare idea a chi ancora non fa nemmeno un tentativo per riparare ciò che si è rotto. Il problema dei rifiuti elettronici, del consumo di materie prime e di energia è sempre più pressante nella nostra società e la soluzione del Restart Party è una piccola proposta molto interessante.
Un’altra idea da promuovere, come si legge nell’articolo, è quella di arrivare a indicare sugli elettrodomestici la classe di riparabilità accanto alla classe energetica: posso cambiare facilmente la batteria? Trovo un pezzo di ricambio, un filo rotto, un elemento danneggiato? Questa etichetta potrebbe guidare le nostre scelte e portarci a preferire un prodotto piuttosto che un altro.
Parlando dei nostri cellulari e smartphone, un gruppo di giovani ha creato un telefono con un particolare tipo di abbonamento. Paghi un canone di noleggio per il tuo cellulare: più a lungo lo tieni, meno pagherai. Nella cifra è compresa anche la manutenzione. Più il tuo cellulare sarà in buono stato e meno pagherai. Ma se hai bisogno di una riparazione, potrai senz’altro trovare un aiuto e risolvere il problema. Quando poi sarà ora di sostituire il cellulare, ci penserà l’azienda stessa a riciclarlo in modo corretto.
I nostri cellulari inquinano soprattutto nella fase di produzione: l’80% delle emissioni avviene durante la costruzione del telefono. Anche per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica, il 70% si ha nella fase di produzione.
Un telefono ha una vita media di tre anni: molti però restano nei nostri cassetti e solo il 15% viene riciclato. Più a lungo usiamo il nostro smartphone, meno inquiniamo e meno rifiuti produciamo.
Prepariamoci dunque a riparare e a organizzare i nostri Restart Party di quartiere!

Green blogger, content creator, eco-biologa si occupa di comunicazione online in ambito green, natura e ambiente. Attraverso il suo blog, Curiosa di natura, fa conoscere a tutti la bellezza della natura, raccontando le esperienze di chi ha fatto la differenza per il Pianeta. È stata nominata tra le LinkedIn Top Voices Ambiente Italia 2021.