Odorano di vecchie fiabe, case incantate, creature fantastiche. Sono gli orologi a cucù, magici ingranaggi che scandiscono il tempo a suon di “cucù”. Le loro origini sono avvolte nel mistero, probabilmente non svizzere ma tedesche. Ad oggi la Foresta Nera, in Germania, è il paradiso per gli appassionati di cucù, che possono ammirarli non solo nelle numerose botteghe sparse per il territorio, ma anche lungo la famosa “Strada degli Orologi”, dove più volte capita di imbattersi in orologi formato gigante. Scopriamone le origini, la storia e come realizzarne uno con cartone riciclato.
Orologi a cucù: le origini
Le origini di questi orologi rimangono tutt’oggi misteriose. Secondo quanto riporta il Deutsches uhrenmuseum, già nel 1619 l’inventario del principe Augusto di Sassonia a Dresda menzionava un orologio a cucù. Tuttavia i primi esemplari comparsi nella Foresta Nera, oggi considerata la culla di questi orologi, risalirebbero al 1700.

C’è chi afferma sia stato Franz Anton Ketterer di Schönwald a realizzarne il primissimo esemplare nel 1730. Tuttavia, Franz Steyrer, nel suo Geschichte der Uhrmacherkunst (Storia dell’arte dell’orologiaio), riporta invece i nomi di Michael Dilger e Matthäus Hummel, che avrebbero prodotto i primi orologi di questa tipologia nel 1742. Risale però al 1780-90 il primo orologio a cucù della Foresta Nera conosciuto, ancora oggi esposto nel Museo Tedesco dell’Orologio, opera di Johannes Wildi, come spiega il Deutsches uhrenmuseum.
Orologi a cucù nella Foresta Nera
Si chiama “la Strada degli Orologi” (Deutsche Uhrenstraße), è lunga circa 320 km, immersa nel cuore della Foresta Nera. Attraversa numerosi villaggi dov’è possibile ammirare e acquistare orologi a cucù di ogni forma e dimensione. Tra le tappe si annoverano Titisee-Neustadt, St. Märgen, Furtwangen, Triberg, Schnoach, Hornberg, Rottweil, ma l’itinerario ne include almeno una trentina.

Ammirare i cucù dal vivo lascia senza parole perché si tratta di meraviglie artigianali curate nei minimi dettagli, e alcuni di essi sono talmente grandi da non crederci. Come l’orologio di Schonachbach, 27 (Triberg), costruito in 5 anni da Ewald Eble e suo figlio Ralf.

Si dice sia il più grande del mondo con un cuculo di 150 kg, alto 4,50 metri, e un pendolo di 100 kg lungo 8 metri. Il cucù gigante di Schonachbach si ammira sia dall’esterno che dall’interno, dov’è possibile scoprire il funzionamento del suo enorme meccanismo grazie all’aiuto di un preparatissimo automa.
Orologio a cucù di cartone riciclato: il tutorial
Realizzare un orologio a cucù di legno non è di certo un gioco da ragazzi, ma possiamo provare a imitare queste meraviglie artigianali utilizzando del cartone riciclato. Coinvolgete anche i bambini approfittando dell’occasione per svelare loro la storia e le origini di questi magici orologi.
Non resta che procedere passo passo seguendo il tutorial di Danh Khoa Nguyễn.
Procedimento
- La prima cosa da fare consiste nel disegnare su un pezzo di cartone riciclato l’orologio a cucù. Vi consigliamo di preparare delle bozze su carta prendendo ispirazione dai veri cucù, e di riprodurre il disegno più convincente sul cartoncino con la matita.
- Ora procuratevi un taglierino e ritagliate esternamente la sagoma del cucù. Ritagliate anche la finestrella centrale da dove sbuca normalmente l’uccellino. Praticate anche un forellino al centro dell’orologio.
- Realizzate una porticina di cartone e fissatela con del fil di ferro sottile davanti all’uscio dell’uccellino, in modo da poterla aprire e chiudere.
- Con un altro pezzo di cartone realizzate una sorta di casetta provvista di base e tetto. Incollate sulla parte frontale l’orologio bidimensionale che avete realizzato.
- Disegnate su un altro pezzo di cartone la parte superiore dell’orologio prendendo spunto dai cucù originali e incollatela in corrispondenza del tetto. Solitamente include foglie e animali del bosco.
- Disegnate sul cartone il pendolo e ritagliatelo con le forbici, fissatelo sull’orologio.
Laureata in Scienze dei Beni Culturali, redattrice web e illustratrice. Fin dall’adolescenza il suo animo irrequieto l’ha condotta in giro per il mondo. Quando viaggia, adora immergersi nei mercati di oggetti e abiti artigianali, assistere ad antichi rituali, scoprire maschere tradizionali e ascoltare fiabe e leggende del folklore locale. È anche appassionata di arte, riciclo creativo e fai da te. Con SpiceLapis ha realizzato “Memento Mori, guida illustrata ai cimiteri più bizzarri del mondo”. Nel 2018 ha dato vita a Mirabilinto (www.mirabilinto.com), labirinto di meraviglie illustrate nato per valorizzare in chiave creativa il folklore del mondo.