Permacultura sociale

da | Set 14, 2022 | agricoltura, ambiente | 0 commenti

Se l’essenza della sostenibilità fosse solo un problema tecnico, vivremmo già nel Giardino dell’Eden, sosteneva Toby Hemenway[1]. Invece è un problema sociale, psicologico e politico.

La permacultura – definita da Patrick Whitefield come «l’arte di tessere relazioni benefiche» – può aiutarci. La sua cornice concettuale (le etiche e i principi) e i suoi strumenti di progettazione possono essere applicati anche alla sfera personale psico-fisica ed emotiva, ai rapporti con gli altri, alla costruzione di comunità come se fossero degli ecosistemi artificiali. È questo l’ambito della permacultura sociale.

Consideriamo ad esempio uno dei principi di progettazione permaculturali, che invita ad applicare l’auto-regolazione accettando il feedback. È stato tratto dall’osservazione della natura, dove il feedback è sempre presente nei meccanismi che regolano la vita. Pensiamo ad esempio a come il nostro corpo riesca a mantenere costante la sua temperatura interna al variare di quella esterna. Sudare e rabbrividire sono reazioni involontarie al caldo e al freddo, così come coprirsi o spogliarsi sono comportamenti volontari in risposta a sensazioni di disagio.

Ciò non vale solo per l’ambito fisico, ma anche per quello psicologico ed emozionale. Gli apprezzamenti e le critiche che fin da piccoli continuamente riceviamo rappresentano la base dell’apprendimento. «Sbagliando s’impara» è un proverbio che riassume un concetto fondamentale fatto proprio dalla permacultura: gli errori, i fallimenti, le sconfitte non sono altro che preziosi feedback, da cui imparare. Non si può crescere e migliorare senza sbagliare.

Sapere accettare qualsiasi osservazione senza offendersi, tuttavia, non è sempre facile. E d’altro canto, per offrire feedback costruttivi servono onestà intellettuale e chiarezza, altrimenti si tratta solo di critiche sterili, che rischiano di non aiutare né chi le riceve né chi le esprime.

Imparare a cogliere i segnali, verbali e non, a registrare i commenti per trarne spunti di riflessione è fondamentale in qualsiasi relazione, da quelle di coppia a quelle di gruppo: serve a sviluppare l’introspezione, l’auto-moderazione, il rispetto reciproco.

Le persone sono elementi imprevedibili, incontrollabili, che sfuggono alla progettazione. Non possono essere semplicemente collocate in posizioni reciprocamente vantaggiose, come faremmo mettendo il cumulo del compost accanto all’orto.

Osservando però gli ecosistemi naturali – in cui i bisogni interni sono soddisfatti dalle risorse interne, senza richiedere lavoro supplementare e senza generare rifiuti – possiamo provare a imitarli per costruire un eco-vicinato o una rete di mutuo aiuto.

La permacultura suggerisce di cominciare a progettare partendo dalla porta di casa. Facciamo allora il primo passo per conoscere chi ci abita accanto. Passi piccoli e lenti, come esorta a compiere un altro principio di progettazione permaculturale, e quindi modi delicati, rispettosi, non invadenti per stabilire un contatto. Potrebbe bastare un sorriso, un saluto, una frase gentile, un apprezzamento su un particolare che abbiamo notato in giardino; poi un piccolo dono, un invito a casa nostra a bere qualcosa insieme…

Se proprio pensate di essere circondati da scarti di galera irrecuperabili, o da alieni incomprensibili, andate alla ricerca delle persone sensibili e con affinità di vedute che sicuramente già sono presenti nei dintorni: potreste trovarne in Gruppi d’Acquisto Solidale, Banche del Tempo, Comunità di Supporto all’Agricoltura, associazioni di volontariato, reti sorte sull’onda del COVID-19, gruppi di attivisti per il clima… Anche un mercato contadino, un corso, un evento culturale, una visita a un’azienda agricola o a qualche altra realtà locale sono occasioni per incontri interessanti e potenziali collaborazioni.

Creare una rete informale di supporto reciproco è essenziale per aumentare la resilienza personale e comunitaria, ma servono buone capacità di comunicazione e buone maniere, empatia e abilità pratiche da scambiare.

Darsi manforte e unire le forze per fronteggiare le difficoltà è un comportamento naturale per animali sociali, quali siamo noi umani.

Scopri di più sull’autrice.


[1] Permacultore americano, scomparso prematuramente nel 2016.

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