Secchioni straboccanti e spazzatura in strada: cosa devi fare con i tuoi rifiuti

da | Set 7, 2023 | ambiente, inquinamento, Speciale: Zero Waste Life | 0 commenti

Inciviltà e maleducazione, una combinazione pericolosa se si parla di decoro urbano e spazzatura. Combinazione che diventa letale se si aggiunge all’equazione un’amministrazione inefficiente.

Gettare la spazzatura per terra anziché utilizzare i cassonetti come il resto del Pianeta civilizzato diventa una norma tutt’altro che inconsueta, soprattutto in certe metropoli e soprattutto con certi gradi di incapacità gestionale. Certo, perché dovremmo seguire norme sociali quando possiamo trasformare le strade in una discarica a cielo aperto? Diventa piuttosto semplice trovare un alibi e nascondersi dietro a qualcun altro se ne occuperà, per passare poi a non è questo che fa la differenza, per arrivare infine a è tutta colpa di chi ci comanda.

È affascinante notare che quando si tratta di doveri facciamo molto presto a scaricarci di qualsiasi colpa e parlare di chi comanda e chi subisce. Certo, sicuramente l’amministrazione a volte non aiuta. Prendiamo la situazione della spazzatura a Roma: certamente un contesto critico, anche senza il carico da undici che i cittadini ci mettono sopra, tutti i giorni.

Però è giusto domandarsi: quanto potrebbe essere diversa la situazione se non ci affidassimo esclusivamente a qualcun altro e cominciassimo a riflettere sul ruolo che noi stessi abbiamo all’interno della società?

Una questione abbastanza personale

Una gestione corretta dei rifiuti non è un’opinione, ma un preciso dovere civico. Non ci sono scuse che tengano, fare il possibile affinché il nostro contributo non svilisca il decoro della città è fondamentale.

Perché quella strada la viviamo noi, tutti i giorni. E sarà anche banale dirlo, ma a meno che non siamo abituati a vivere in una casa simile a una discarica, è necessario allo stesso modo far sì che anche il suolo pubblico non lo diventi.

Non trasformare la tua città in una discarica, esattamente come tieni linda e pinta la tua casa: la cosa pubblica è appunto di tutti e tutti abbiamo precisi doveri nei suoi confronti. Altrimenti, guai a lamentarci di topi e spazzatura.

Differenziata, quale sconosciuta

I cassonetti in strada sono colorati per una ragione specifica e non per decorare la città. A colore, corrisponde il rifiuto da gettarci dentro. Specifichiamolo, nel caso in cui qualcuno si sia perso l’aggiornamento.

Conferire correttamente la carta nella carta, la plastica nella plastica, il vetro nel vetro e così via ha senso. Il valore di questa pratica sta nel fatto che, se fatta bene, la raccolta differenziata servirà al magico mondo dell’economia circolare.

Dicesi economia circolare quella che riutilizza materiali già esistenti anziché produrne altri: per la cronaca, in tempi in cui siamo sempre più a corto di materie prime, l’economia circolare è un ottimo modo per mantenere questo Pianeta in salute ancora per qualche tempo.

Regole base per buttare la spazzatura

Abbiamo detto che i cassettoni in strada hanno colori differenti per permetterci di fare la raccolta differenziata senza troppe difficoltà.

Non nascondiamoci, a volte le regole per la differenziazione sono poco intuitive – tipo il fatto che gli scontrini non sono carta, che gli specchi rotti portano sfortuna soprattutto se li butti nel vetro e che nella plastica non va qualsiasi oggetto fatto di plastica. Imparate le regole più ostiche, però, la trafila è piuttosto semplice.

Ma non basta! Eh sì, perché se anche fai un sacchetto di carta, preciso e pulito, che contiene solo ed esclusivamente carta, se poi quando arrivi al cassonetto, lo lasci accanto, magari appoggiato al cassonetto, il tuo durissimo lavoro, te lo assicuro, è andato sprecato.

Ecco allora qualche semplice regola che devi seguire (devi, perentorio: solo se fai queste cose hai il diritto poi di lamentarti di tutto il resto).

Regola 1. Il sacchetto deve essere gettato dentro al cassonetto. Non importa se pieno, se sporco, se difficile da aprire. Il sacchetto va dentro, non accanto, non sopra, dentro. Se il cassonetto prescelto non ti consente di fare il tuo dovere da cittadino, cambia cassonetto. Non nel senso che devi buttare la plastica nella carta, il cielo non voglia! Trova semplicemente un altro cassonetto idoneo alla raccolta.

Regola 2. Non insistere: se i cassonetti fuori casa non sono utilizzabili perché c’è troppa immondizia, ti prego, non incrementare il degrado. Quel sacchetto in più farà la differenza.

Regola 3. Segnala a chi di dovere! Chiama, manda una mail, una lettera in carta bollata o un piccione viaggiatore: scegli il mezzo che preferisci, ma segnala. In un mondo ideale tutto funziona a meraviglia senza che facciamo nulla, ma, nella realtà dei fatti, può essere necessario forzare la mano. Se la strada è sporca, la spazzatura non viene ritirata è tuo preciso diritto e dovere segnalarlo a chi di dovere. Le tasse le paghiamo anche per questo.

Regola 4. Esistono le isole ecologiche, non sono utopia. Se devi buttare un materasso, un letto, un armadio, un qualsiasi rifiuto ingombrante, fallo all’isola ecologica. Se non ti è possibile, puoi prenotare un ritiro direttamente a domicilio: pratica più semplice di quello che si possa pensare.

In conclusione…

In fin dei conti, l’inciviltà e la maleducazione nella gestione dei rifiuti possono diventare una vera e propria arte di inganno sociale, anche se gli alibi che troviamo sono più che altro bugie che raccontiamo a noi stessi.

Le conseguenze sono più che tangibili, però: proprio come in una casa disordinata, è giunto il momento di riconoscere che ognuno di noi ha un ruolo da svolgere nella pulizia della nostra città. Non solo per noi stessi, ma anche per le generazioni future.

Post correlati