Una persona alla volta è il titolo dell’ultimo libro di Gino Strada, pubblicato nel 2022 a circa un anno dalla scomparsa del chirurgo fondatore di Amnesty International.
Si tratta di un libro importante, e che va letto, perché dà una prospettiva reale su una questione di cui per tristi motivi si parla molto negli ultimi anni, la guerra.
Uno sguardo diretto alle conseguenze della guerra
La guerra è argomento di dibattito e propaganda, ma troppe volte la voce di chi la vive in prima persona passa in secondo piano rispetto al frastuono dei comizi politici e degli show televisivi. Una persona alla volta racconta invece la guerra dal punto di vista di chi, per tutta la vita, l’ha vissuta in prima linea.
Gino Strada ha dedicato infatti la propria vita a mettere toppe alle conseguenze della guerra, lo ha fatto applicando garze, facendo iniezioni e tamponando, sempre e comunque, senza discriminare le vittime e in qualsiasi parte del mondo ce ne fosse bisogno.
Una persona alla volta ci fa riflettere su alcuni aspetti della guerra che raramente vengono messi in primo piano. Ad esempio, sapevi che in guerra è più sicuro essere un soldato che un civile? Si sente spesso dire che la morte dei civili è solo un errore quando si combatte una guerra, ma si tratta invece della realtà quotidiana di chi la vive. Ben nove vittime su dieci della guerra sono civili, e se lo dice chi quelle vittime le accoglie e le cura c’è da crederci.
Un altro fatto sconcertante che mostra nuovamente la brutalità della guerra sono le armi dedicate a ferire i bambini. Lo stesso mondo che ci racconta che proteggere i bambini in tempo di guerra è una priorità produce anche armi a forma di giocattolo, come mine anti-bambino, che una volta raccolte mutilano i bambini senza ucciderli, in modo da fare danni permanenti ma senza impattare sui numeri delle vittime proibite della guerra.
In un contesto storico in cui accendendo la televisione si sentono pseudo esperti spiegare perché è comprensibile come un certo Paese faccia guerra a un altro o come un altro Paese attacchi per primo per non essere attaccato, Gino Strada con il suo libro mette un punto definitivo al dibattito.
Una persona alla volta ripudia alla guerra, sempre e comunque, perché ne conosce le conseguenze.