Lo si dice praticamente da sempre: minimalismo e rispetto per l’ambiente vanno a braccetto. Negli ultimi tempi è nato un nuovo concetto per esprimere questa automatica e in parte inconsapevole unione d’intenti: eco-minimalismo.
Da una parte abbiamo per l’appunto il minimalismo, che ci invita a vivere con meno e in modo più consapevole; dall’altra abbiamo l’attenzione per l’ambiente, che ci insegna a non sprecare, a ridurre il nostro impatto ambientale, a riciclare e a recuperare. Come si può intuire, i punti di contatto tra questi due modi di pensare sono davvero tanti, così da rendere piuttosto semplice per un minimalista diventare anche sostenitore dell’ambiente.
Ma quali sono i primi passi da muovere per diventare eco-minimalista?
Sicuramente il momento della spesa ha un ruolo fondamentale in questo passaggio: vediamo 10 prodotti da evitare al supermercato! Ma prima: perché il mondo avrebbe bisogno di più eco-minimalismo?
La protezione per l’ambiente richiede un approccio minimalista
Va detto che il termine eco-minimalism non è stato coniato inizialmente per definire un approccio di vita. Anzi, a usare per primi questo termine furono l’architetto Howard Liddell e l’ingegnere Nick Grant, per indicare degli edifici progettualmente concepiti per ridurre al minimo gli impatti ambientali.
Solo successivamente il termine eco-minimalista si è mosso verso l’utilizzo attuale, a indicare cioè una persona particolarmente attenta a ridurre lo spreco e l’impatto ambientale.
Al di là del lessico usato, l’incontro tra minimalismo e ecologia, pensando ai cambiamenti climatici in corso, è inevitabile: si pensi che una casa americana standard contiene più di 300.000 articoli, che una donna britannica acquista in media 59 capi di abbigliamento ogni anno, che in Italia si comprano in media all’anno 2,3 paia di scarpe per gli uomini e 3,2 per le donne. Questo significa allo stesso tempo riempire le proprie case di oggetti, aumentare il caos e la confusione, nonché ovviamente incrementare l’inquinamento e l’abuso di risorse.
Il supermercato è sicuramente un ottimo posto dal quale far partire la propria vita eco-minimalista: ecco 10 consigli su cosa non comprare!
10 cose da evitare al supermercato se sei un eco-minimalista
Non serve diventare dei minimalisti estremi per proteggere l’ambiente: spesso si tratta di piccole attenzioni. Vediamo le principali da tenere a mente al supermercato per un approccio eco-minimalista.
La borsa si porta da casa
Il primo consiglio per una spesa da eco-minimalista è quello di fare a meno di arrivare alla cassa e chiedere delle borse, di carta o ancora peggio di plastica. Molto meglio portare sempre da casa la propria shopper riutilizzabile.
Via l’usa e getta
Nessun prodotto usa e getta dovrebbe rientrare nella spesa dell’eco-minimalista. Nel caso sia davvero indispensabile acquistare bicchieri e piatti usa e getta, che siano totalmente compostabili.
No fragole d’inverno
Citiamo le fragole per fare un esempio. La regola infatti dovrebbe essere quella di non acquistare mai frutta o verdura non di stagione, imparando cioè quelli che sono i prodotti di stagione che dovrebbero comporre di mese in mese la nostra dieta. In questo modo potremo ridurre in modo importante l’inquinamento complessivo della nostra spesa!
Diffidare del vegetale stupendo
Non serve essere dei contadini per sapere che molto raramente in natura si trovano frutti dalle forme assolutamente perfette o dalle dimensioni spropositate, senza nessun tipo di difetto. Anzi: chi combatte lo spreco e l’inquinamento dovrebbe andare con lo sguardo verso i vegetali più bruttini.
Niente packaging eccessivo
L’attenzione a ridurre il packaging deve essere sempre alta. Per questo è bene optare per prodotti con packaging molto ridotti, evitando per esempio la verdura in busta, la frutta già tagliata confezionata (orrore) oppure le piccole bottiglie di detersivo: meglio in questo ultimo caso optare per le ricariche.
Niente bottiglie d’acqua
La plastica inquina, e tanti studi hanno dimostrato quanto l’acqua delle nostre case sia nella maggior parte dei casi equiparabile o persino migliore rispetto a quella in bottiglia.
La pellicola trasparente non serve
Il minimalista cerca sempre di eliminare dalla propria casa il superfluo. Ebbene, i rotoli di pellicola trasparente possono benissimo restare al supermercato, usando al loro posto sacchetti richiudibili o contenitori ermetici.
Fast fashion anche no
Negli ipermercati si trovano spesso anche settori dedicati all’abbigliamento, nei quali abbondano i prodotti di qualità scarsa, destinati a durare poco o pochissimo. Il minimalista sa che l’armadio perfetto conta pochi e selezionati capi d’abbigliamento, e l’ambientalista sa che il fast fashion inquina moltissimo.
Sostituire i dischetti di cotone
Perché acquistare i dischetti di cotone usa e getta per il viso, quando esistono dei comodi dischetti di cotone lavabili?
No acquisti di pancia
Infine, per una spesa eco-minimalista è bene evitare qualsiasi acquisto d’istinto, dettato dalla golosità, dalla noia e via dicendo. Il trucco è quello di preparare una lista della spesa ben studiata, attenendosi perfettamente a essa una volta entrati nel supermercato!
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. Quando non viene distratto dalle montagne tentatrici che lo circondano, scrive, spesso e volentieri, di sostenibilità e dei temi a essa collegati. È convinto del resto che sia ormai impossibile (o quasi) parlare in modo approfondito di un qualsiasi argomento senza finire, presto o tardi, a discutere delle cruciali tematiche ambientali.