Il DL Caldo, il decreto legge che prevede misure particolari in tema di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica, è stato approvato in via definitiva dalla Camera ieri, 13 settembre. 94 i voti contrari, 17 gli astenuti e 164 i voti favorevoli.
Il provvedimento riguarda in particolar modo settori dell’agricoltura e dell’edilizia e permette ai lavoratori impiegati di richiedere la cassa integrazione oraria.
La normativa conferisce ai Ministeri competenti la facoltà di adottare un protocollo che regoli le attività lavorative, in collaborazione con associazioni datoriali e sindacati, al fine di affrontare condizioni climatiche avverse, come il caldo estremo che ha investito il nostro Paese quest’estate.
Non restano soddisfatte le opposizioni, che ritengono il DL Caldo incompleto, visto che non vengono considerate alcune categorie di lavoratori, come precari e rider.
Cosa prevede il DL Caldo
L’attuale emergenza climatica, con i picchi di caldo estremo e i violenti fenomeni temporaleschi che hanno colpito la Penisola, rende urgente la salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Ma cosa prevede il DL Caldo?
Cassa integrazione
Per le attività lavorative da luglio a dicembre 2023, il Decreto prevede la neutralizzazione dei periodi di trattamento ordinario di integrazione salariale (CIGO) per eventi oggettivamente inevitabili, come le eccezionali emergenze climatiche, al fine di calcolare i limiti di durata massima della cassa integrazione ordinaria. Questa normativa estende l’integrazione salariale al settore edile, lapideo e delle escavazioni.
Attraverso il DL Caldo, si introduce la possibilità di utilizzare il trattamento di integrazione salariale agricola (CISOA) in risposta a eccezionali eventi climatici. Questa misura è valida per le riduzioni o sospensioni dell’attività lavorativa dal momento in cui il Decreto è diventato legge fino al 31 dicembre 2023. La CISOA può essere applicata anche in caso di riduzione dell’orario lavorativo, senza considerare queste interruzioni nel conteggio dei 90 giorni all’anno previsti per legge. Sarà la sede locale dell’INPS a gestire concessioni e pagamenti.
Nuove assunzioni
Il Decreto prevede anche il rafforzamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Verranno avviate dunque procedure di reclutamento già nel 2023 tramite concorsi pubblici per titoli e prove scritte e orali per assumere personale nell’Area Funzionari con competenze specifiche in igiene e sicurezza sul lavoro, prevenzione del bisogno, analisi delle politiche del lavoro, gestione dei fondi strutturali, digitalizzazione, gestione dei siti web e contrattualistica pubblica.
Dovranno poi essere reclutati sei dirigenti di seconda fascia con contratto a tempo indeterminato nel biennio 2024-2025. Queste assunzioni avverranno tramite concorsi pubblici o attraverso l’utilizzo di graduatorie di concorsi pubblici esistenti.
Protocolli, obblighi e nuove regole
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e quello della Salute dovranno promuovere accordi tra le organizzazioni datoriali e i sindacati sindacali per adottare linee guida e procedure concordate volte ad attuare il Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
I datori di lavoro avranno nuovi obblighi, come la valutazione dei rischi legati al caldo e l’individuazione dei fattori scatenanti di malattie legate al calore, implementando poi anche delle misure preventive.
Verranno anche introdotte nuove regole sulla sorveglianza sanitaria, come esami medici periodici dedicati ai lavoratori esposti a condizioni di caldo estremo. Altro punto importante anche la creazione di un sistema di supervisione, gestito da personale debitamente formato, che possa riconoscere i sintomi di stress da caldo e sia in grado di agire tempestivamente in caso di emergenza.
Formazione e DPI
I lavoratori dovranno essere formati sui rischi legati al caldo, sulle misure di prevenzione e sui comportamenti adeguati da adottare.
Il datore di lavoro dovrà anche garantire l’accesso a acqua potabile e installare contenitori per l’acqua in diverse postazioni sul luogo di lavoro, vietare il consumo di bevande alcoliche durante l’orario di lavoro, fornire accesso ai servizi igienici e consigliare abiti adeguati per proteggersi dal caldo. Inoltre, dovranno essere forniti indumenti da lavoro e DPI (incluse creme solari) appropriati per le alte temperature.
Turni di lavoro
I datori di lavoro dovranno pianificare i turni in modo da ridurre l’esposizione dei lavoratori al caldo. Questo può includere anche la riprogrammazione delle attività in giorni con condizioni meteorologiche più favorevoli e l’alternanza dei turni tra i lavoratori. Il datore di lavoro dovrà monitorare costantemente le condizioni meteorologiche. Lavoratori e sindacati sono tenuti a segnalare la mancanza di misure preventive adeguate.
Necessarie anche pause brevi e frequenti per garantire il recupero fisico ai lavoratori. Dovranno essere garantite aree ombreggiate o climatizzate per le pause e promuovere segnali acustici o messaggi audio per ricordare ai lavoratori di fare pause al fresco.

Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).
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