Dopo Pesaro per il 2024 e Agrigento per il 2025, L’Aquila è stata nominata Capitale italiana della Cultura per l’anno 2026, un riconoscimento prestigioso annunciato qualche giorno fa dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
L’Aquila è risultata vincitrice in una rosa di 10 candidate: la riqualificazione e la valorizzazione dei suoi tratti caratteristici e del suo valore culturale saranno sostenuti da un finanziamento statale di 1 milione di euro da sfruttare in un anno.
Il progetto L’Aquila Città Multiverso
L’Aquila Città Multiverso è il progetto innovativo presentato per l’occasione: l’obiettivo alla base è quello di valorizzare il territorio e il patrimonio culturale attraverso un approccio che unisce coesione sociale, creatività, innovazione e sostenibilità socio-ambientale. Un approccio innovativo integra cinque filoni d’azione: Multiculturalità, Multidisciplinarietà, Multitemporalità, Multiriproducibilità e Multinaturalità.
La strategia si concentra sul recupero dell’identità locale, utilizzando la cultura come motore di crescita per l’intera comunità. Il progetto infatti coinvolge una vasta gamma di iniziative culturali, che vanno dal cinema al teatro, dalla musica alle arti visive, con particolare attenzione al coinvolgimento dei giovani. La giuria in particolare ha premiato l’ampio palinsesto di eventi e iniziative che copriranno l’intero anno. Il progetto infatti mira a coinvolgere attivamente il sistema museale, bibliotecario e universitario.
Per L’Aquila, il titolo di Capitale Italiana della Cultura non è solo un’onorificenza, ma un’opportunità per proiettarsi verso un futuro sostenibile. Non solo: il progetto prevede la creazione di un modello replicabile di sviluppo anche in altre città italiane ed europee, puntando alla valorizzazione delle risorse e delle potenzialità ancora inespresse del territorio, riequilibrando, tra le altre cose, il rapporto tra il centro urbano e i piccoli centri dalla forte identità sociale e culturale.
Un’occasione di riqualificazione dopo il terremoto
Nonostante siano passati 15 anni dal disastroso terremoto del 6 aprile 2009, il centro dell’Aquila rimane un cantiere in continua trasformazione. I cittadini, ogni giorno, si trovano a fronteggiare una serie di difficoltà logistiche come una scarsa illuminazione pubblica, rallentamenti nel ritiro dei rifiuti e negli allacci ai servizi.
Se quindi il terremoto del 2009 lascia ancora importanti strascichi che impediscono il ritorno a una vita normale, il riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura per il 2026 per L’Aquila potrebbe essere la giusta opportunità per avviare finalmente la riqualificazione della città. Attraverso investimenti mirati e una pianificazione oculata, la città potrebbe riuscire a gestire meglio la mancanza di parcheggi, migliorare l’illuminazione pubblica e i servizi.
Inoltre, il sostegno finanziario e l’attenzione nazionale che accompagnano questo titolo potrebbero accelerare i tempi per la ricostruzione pubblica, affrontando i ritardi e le difficoltà che hanno rallentato il processo fino ad ora. L’Aquila potrebbe diventare un esempio di come una città può trasformare una tragedia in un’opportunità di rinascita, migliorando la qualità della vita dei suoi cittadini e riprendendo il suo ruolo di fulcro culturale e sociale nella regione.
In questo processo, però, è cruciale coinvolgere attivamente la comunità locale nel processo di riqualificazione, ma anche far sì che le istituzioni siano in grado di gestire le esigenze e le preoccupazioni dei cittadini integrandole nella pianificazione urbana.
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).