È arrivata la pioggia: il fiume Po, in secca, può tirare un sospiro di sollievo. Le precipitazioni di questo weekend, infatti, sono un salvavita per il grande fiume, in sofferenza nei giorni scorsi per la classica secca estiva.
Una situazione che si presenta più o meno ogni estate: come segnalato in uno degli ultimi bollettini rilasciati dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (quello del 21 agosto), i livelli di flusso sono “leggermente inferiori ai valori caratteristici per questo periodo”. Un report che fornisce dati attuali, storici e statistici e che, aggiornato al 28 agosto, dopo le piogge appunto, conferma un’importante ripresa rispetto al precedente dato sulla disponibilità idrica.
Se questi dati risultano nella norma a livello statistico, il fiume, con la portata dimezzata di questa estate, rimane impraticabile per alcuni tipi di imbarcazioni. Dal Po in secca, isolotti di terra e pietre affiorano da un letto d’acqua quasi prosciugato e creano passerelle naturali. Tronchi e rami d’albero a ridosso dei piloni dei ponti, biciclette sedimentate e rifiuti di vario genere, inclusi oggetti di plastica, ferro e vetro, emergono lungo il tratto cittadino del fiume.
Ma non solo: con il calo drastico del flusso, aumenta la concentrazione di inquinanti, che minacciano gli ecosistemi e le specie che dipendono da essi.
Po in secca: meno portata, più inquinanti
Come spiega il direttore generale di Arpa Piemonte, Secondo Barbero, la riduzione del flusso del fiume, che durante la stagione estiva risulta dimezzato, causa un aumento esponenziale delle concentrazioni di sostanze chimiche. Questo avviene per una minore diluizione degli scarichi civili e industriali e ha conseguenze dirette sulle specie acquatiche e gli ecosistemi, compromessi da una presenza massiccia di fitofarmaci usati nell’agricoltura e metalli.
La riduzione della portata si deve sì a cause naturali, ma anche a importanti prelievi stagionali: una situazione che coinvolge il Po e i suoi affluenti e che diventa critica nell’area del Basso Piemonte, nelle province di Asti e Alessandria, che non hanno goduto nemmeno dei benefici delle piogge di luglio.
Ugualmente importante è infine il discorso sulla pulizia del letto del fiume: per prevenire danni legati alle piene stagionali, è essenziale pianificare due momenti annuali per la pulizia, lontani dalle precipitazioni autunnali e primaverili, tra luglio-agosto e gennaio-febbraio.
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).