La Legge di Lidia Poët: il legal drama su Netflix da recuperare subito

La Legge di Lidia Poët è la serie Netflix che racconta la storia della prima avvocata d'Italia. Due stagioni tra giustizia, emancipazione e un'ironia tagliente rendono questa serie imperdibile.

Se ami le storie di emancipazione, intrighi giudiziari e personaggi carismatici, dovresti iniziare a guardare subito La Legge di Lidia Poët. Ispirata alla storia vera della prima avvocata d’Italia, questa produzione Netflix mescola sapientemente dramma storico, ironia e un pizzico di modernità, rendendo il racconto coinvolgente e attuale.

Lidia Poët non è solo una donna che lotta contro un sistema che la esclude, ma un personaggio affilato, determinato e pronto a sfidare ogni ostacolo con intelligenza e sarcasmo.

La Legge di Lidia Poët: qualche info sulla serie Netflix

La Legge di Lidia Poët è una serie italiana composta da due stagioni, ciascuna di sei episodi, disponibili in streaming su Netflix. La regia è affidata a Matteo Rovere, Letizia Lamartire e Pippo Mezzapesa, mentre il ruolo della protagonista è interpretato da Matilda De Angelis, che con il suo carisma e la sua versatilità dà vita a una Lidia ribelle e acuta.

Nel cast troviamo anche:

  • Eduardo Scarpetta nei panni del giornalista Jacopo Barberis.
  • Pier Luigi Pasino nel ruolo di Enrico Poët, fratello di Lidia e avvocato.
  • Sara Lazzaro interpreta Teresa Barberis, moglie di Enrico.
  • Sinéad Thornhill è Marianna Poët, nipote di Lidia.
  • Dario Aita nel ruolo di Andrea Caracciolo, amico e amante di Lidia.
  • Gianmarco Saurino che nella seconda stagione interpreta il procuratore Pierluigi Fourneau.

La serie è ambientata nella Torino di fine Ottocento, ricostruita con grande cura tra costumi e scenografie. La seconda stagione, rilasciata il 30 ottobre 2024, continua a seguire le vicende di Lidia mentre affronta nuovi casi e sfide personali.

Essere donna alla fine dell’Ottocento

Rigide regole sociali, pregiudizi radicati e limitazioni imposte non solo dagli uomini, ma anche dalle stesse istituzioni: ecco cosa significava essere una donna alla fine dell’Ottocento. E cosa succede se ci si ribella a questo schema di pensiero?

Lidia Poët incarna perfettamente questa lotta perché sfida un sistema che le impedisce di esercitare la professione per cui ha studiato e lottato. La sua determinazione non è solo una battaglia personale, ma diventa simbolo di un’intera generazione di donne costrette a scegliere tra conformarsi o ribellarsi.

Oltre alla protagonista, la serie ci offre altri due ritratti femminili significativi: Teresa Barberis, la cognata di Lidia, e Marianna Poët, la giovane nipote. Teresa rappresenta la figura della donna tradizionale, intrappolata in un ruolo domestico imposto dalla società. Attraverso il confronto con Lidia, però, inizia a sviluppare una consapevolezza maggiore della propria condizione e del potenziale che potrebbe avere se solo le venisse concesso di esprimersi liberamente.

Marianna, invece, simboleggia il futuro: una giovane che cresce osservando l’esempio di una zia indipendente e ribelle, e che comincia a chiedersi se la sua vita debba davvero seguire il percorso prestabilito che la società ha in mente per lei. Il suo personaggio mostra il peso delle aspettative imposte alle donne fin dalla giovane età e come, grazie a modelli di riferimento come Lidia, sia possibile immaginare un domani diverso.

La serie non si limita a raccontare una storia di emancipazione, ma invita a riflettere su quanto sia stato difficile per le donne ottenere diritti fondamentali e su come, in molte parti del mondo, la lotta per la parità sia ancora aperta.

Oltre la storia di un’avvocata

Oltre alla battaglia per il diritto delle donne di esercitare una professione, la serie affronta temi universali come la giustizia, l’indipendenza e il coraggio di sfidare le convenzioni. Lidia non è solo un simbolo di emancipazione femminile, ma un esempio di determinazione e libertà di pensiero. La serie mostra come il cambiamento passi attraverso la disobbedienza e la forza di credere nelle proprie capacità, anche quando tutto sembra remare contro.

La narrazione, con il suo tono ironico e ritmato, evita il rischio di appesantirsi in una celebrazione sterile, restituendo un personaggio che affascina non solo per il suo ruolo storico, ma anche per la sua intelligenza, il sarcasmo e il pragmatismo con cui affronta le sfide.

Perché ti consiglio questa serie

Sembra che i discendenti di Lidia Poët non abbiano apprezzato particolarmente il ritratto della loro antenata emerso dalla serie. La critica principale riguarda un’immagine ritenuta troppo libertina (non mancano in effetti diverse scene di nudo).

In effetti però la serie ha il grande merito di proporre un racconto che non si limita a rievocare il passato, ma dialoga con il presente. Attraverso una narrazione dinamica e veloce, ispirata ai ritmi dei gialli e dei thriller moderni, La Legge di Lidia Poët ricorda che le battaglie per l’uguaglianza e i diritti non appartengono solo alla storia, ma sono questioni ancora aperte.

Il tutto è reso ancora più efficace da un cast giovane e brillante e da una ricostruzione accurata della Torino di fine Ottocento, che diventa un personaggio a sé stante nella storia.

tags: donne

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