Lhakpa Sherpa detiene il record per numero di scalate dell’Everest: dieci. Per ben dieci volte questa donna di origini nepalesi è arrivata all’ultimo degli 8.848 metri della montagna più alta del mondo. Ma il suo lavoro non è la scalatrice, l’atleta o la sportiva: si tratta invece di una lavoratrice precaria, a volte disoccupata, a volte commessa, che ha visto nella vetta dell’Everest la possibilità di garantire alle figlie un futuro migliore.
La storia di Lhakpa Sherpa
La storia di Lhakpa Sherpa è davvero incredibile. Appartiene agli sherpa, una popolazione che vive nelle montagne del Nepal e che conta circa 150.000 persone, famosa per le incredibili abilità dei suoi abitanti nello scalare le montagne, ma Lhakpa è una donna, e anche a quelle altitudini le donne sono, per cultura, trattate diversamente dagli uomini.
Gli sherpa sin da giovani si abituano a lunghe camminate, a scalare e a trasportare enormi zaini pieni di materiale e strumenti che possono servire ad altitudini da capogiro. Lhakpa sin da bambina li guarda e li ammira, anche lei vuole diventare uno sherpa. Si taglia i capelli, si copre per sembrare un ragazzo e comincia a scalare, mostrando una forza, sia di volontà che fisica, fuori dal comune; racconta di come il suo fratellino non riesca ad alzare una pietra mentre lei trasporta zaini dal peso di un quintale.
Lhakpa cresce e ammira la prima donna nepalese che tenta di scalare l’Everest: Pasang Lhamu Sherpa, nell’aprile del 1993 raggiunge la vetta, ma nello scendere decide di assistere un suo compagno stremato, rimanendo al suo fianco mentre gli altri membri della spedizione scendevano per recuperare delle bombole di ossigeno. Il maltempo però in quell’occasione è stato sfavorevole e non ha permesso ai soccorsi di tornare in cima, causando la morte di Sonam Thsering e di Pasang Lhamu Sherpa.
Lhakpa vuole emulare l’impresa di Pasang e sopravvivere, diventando la prima donna nepalese a scalare l’Everest e a tornare. Ma salire sulla montagna più alta del mondo è un’operazione costosa, servono risorse e sponsor, e Lhakpa non ha un lavoro.
Comincia così l’incredibile storia di Lhakpa: vince una corsa organizzata in città e con il premio apre una sala da the. Conosce un cliente amico del Primo Ministro nepalese con cui entra in contatto e che accetta di organizzare una spedizione di sole donne. Conosce quindi un alpinista rumeno, residente negli Stati Uniti, che diventerà il suo futuro marito. Scala per la prima volta l’Everest e realizza il suo sogno. Nel frattempo ha due figlie e deve mantenersi facendo i lavoretti che trova. Si trasferisce in Connecticut col marito dove si sente depressa nel fare la casalinga, quindi torna in Nepal e scala per la seconda volta l’Everest. Partecipa a una spedizione con alpinisti rumeni, viene picchiata dal marito a 6.000 metri d’altezza e sviene sulla montagna, va in ospedale e ritorna a casa.
Scala per la terza, quarta, quinta, sesta, settima, ottava volta l’Everest. Intraprende il faticoso divorzio dal marito, tenta di scalare l’Everest per la nona volta, ci riesce, e a questo punto lo fa anche per la decima volta consolidando il suo incredibile record. Nel frattempo continua a mantenersi facendo la commessa.
Mountain Queen: la scalata di Lhakpa Sherpa, il documentario su Netflix, è un viaggio da fare tutto d’un fiato sino alla cima, dal trambusto della pianura alla serenità della vetta. Fa piacere vedere di come la forza di volontà può vincere su tutto, anche se a volte i problemi possono sembrare una montagna insormontabile da scalare. Impariamo da Lhakpa Sherpa, che quella montagna l’ha scalata dieci volte!
Alessandro Chiarato, nato nella ridente città di Rovigo nel 1988, si occupa di comunicazione e marketing digitale con grande attenzione alle questioni legate all’utilizzo (o all’abuso) dei dati. Appassionato di tecnologia, guarda speranzoso alle innovazioni che arrivano da tutto il mondo in attesa di vedere una maggiore e reale attenzione verso le problematiche principali del nostro Pianeta e della nostra quotidianità, che riguardano quindi ciò che mangiamo, beviamo e respiriamo.