Il silicone è l’alternativa migliore se non vuoi più vedere plastica in cucina

Il silicone alimentare rappresenta una perfetta alternativa alla plastica in cucina. Resiste alle alte temperature, può essere riutilizzato per anni e, fatto non meno importante, tende a non rilasciare sui cibi contaminanti chimici, come ad esempio gli interferenti endocrini.

Il silicone è l’alternativa migliore se non vuoi più vedere plastica in cucina - immagine di copertina

    Forse non tutti lo sanno, ma il silicone alimentare rappresenta una delle più valide alternative all’ormai onnipresente plastica in cucina. Dai classici sacchetti per il frigorifero, passando per mestoli e bacinelle, il piano di lavoro della cucina è stato letteralmente preso d’assalto dalla plastica. Un materiale di certo molto versatile, tuttavia ben poco amico dell’ambiente e, se di bassa qualità, anche della salute.

    Eppure, trovare delle soluzioni alternative ai materiali plastici non è semplice. Per quanto meno inquinanti e decisamente più sicuri, vetro, alluminio e acciaio non garantiscono la stessa varietà di applicazioni che proprio la plastica offre. Tuttavia, un aiuto può arrivare proprio dal silicone alimentare: un valido sostituto, dalle proprietà pressoché analoghe e dalle conseguenze meno rischiose.

    Cos’è il silicone alimentare

    Silicone alimentare, sacchetti

    Con il termine silicone alimentare si identifica un materiale, più precisamente un polimero, che viene realizzato dal silicio. Quest’ultimo è uno degli elementi che si trovano con più abbondanza sulla Terra, in particolare nella sabbia. Per ottenere il silicone alimentare, il silicio viene mescolato con ossigeno, carbonio e idrogeno, i quali danno vita a un materiale:

    • dalla consistenza tipica della gomma;
    • dall’alta flessibilità e durevolezza;
    • dalla buona resistenza al calore;
    • generalmente sicuro a contatto con i cibi.

    Si tratta di un materiale estremamente stabile dal punto di vista chimico e, proprio per questa ragione, sta trovando delle applicazioni sempre più diffuse in cucina. Tuttavia, affinché la sicurezza del silicone possa essere effettivamente garantita, è necessario scegliere prodotti di elevata qualità, possibilmente non sottoposti a colorazione chimica, che nel tempo potrebbe risultare contaminante per gli alimenti.

    Come si usa il silicone alimentare in cucina

    Per gli usi in cucina, il silicone si rivela un materiale estremamente utile e versatile. Così come già accennato, può infatti sostituire gran parte delle soluzioni in plastica, rappresentandone la più efficace alternativa. In commercio, si possono trovare i più svariati prodotti realizzati in questo materiale, come ad esempio:

    • sacchetti riutilizzabili, sia per il frigorifero che per il freezer;
    • stampi per dolci e altri preparati da forno;
    • stampi per gelati e ghiaccioli;
    • contenitori riutilizzabili;
    • coperchi elastici per piatti, bacinelle, pentole e padelle;
    • mestoli e pinze;
    • presine e altri piccoli utensili.

    Se di buona qualità, i prodotti in silicone possono essere utilizzati direttamente a contatto con superfici calde – ad esempio, il bordo delle pentole – e possono essere facilmente lavati dopo l’uso, anche in lavastoviglie. Tendono a durare molto a lungo nel tempo, soprattutto se usati e igienizzati correttamente: a titolo esemplificativo, un sacchetto riutilizzabile per freezer può essere impiegato senza conseguenze anche dopo una decina d’anni dal suo primo acquisto.

    Perché preferire il silicone alla plastica

    Stampi in silicone

    Illustrate le principali caratteristiche e gli usi del silicone alimentare, per quale ragione si tratta di una soluzione da preferire alla plastica, per le necessità in cucina? Sono diversi i fattori da prendere in considerazione, a partire dalla salubrità degli stessi alimenti.

    Minor rischio di contaminazione

    Per quanto molto comoda, la plastica non è sempre una soluzione sicura per i cibi. Così come rivelano alcune recenti ricerche scientifiche, una porzione considerevole della plastica impiegata a uso alimentare può comportare la contaminazione degli alimenti con sostanze chimiche pericolose, in particolare interferenti endocrini. Sostanze come i BPA e i PFAS, per effetto delle alterazioni termiche dei polimeri plastici, possono infatti essere trasferiti ai cibi: si tratta di noti inquinanti perenni, responsabili dell’alterazione dei normali cicli ormonali dell’organismo, nonché fra i principali imputati dei sempre più diffusi problemi di fertilità. Non è però tutto, la plastica – soprattutto quando usurata – può rilasciare invisibili microplastiche sugli stessi alimenti, i cui effetti sulla salute sono ancora in fase di studio.

    Da questo punto di vista, il silicone è una soluzione decisamente più sicura, sebbene non sia esente da rischi. Quando di elevata qualità, e soprattutto privo di coloranti chimici, il silicone non trasferisce alcuna sostanza ai cibi con cui entra in contatto. La contaminazione può avvenire per prodotti non particolarmente pregiati o, come già ribadito, chimicamente dipinti, tuttavia non prima di aver raggiunto temperature prossime ai 200 gradi.

    Minore produzione di rifiuti

    Vi è poi un elemento importante da prendere in considerazione: il silicone alimentare rappresenta uno dei principali antidoti alla plastica usa e getta. Per sua natura estremamente resistente, i prodotti in silicone possono essere riutilizzati più e più volte, senza perdere le loro proprietà. Basti pensare ai sacchetti in plastica per il frigorifero, che devono essere buttati dopo ogni singolo utilizzo, mentre quelli in silicone durano pressoché in eterno.

    Non è però tutto: per quanto il silicone non sia un materiale biodegradabile, e quindi può richiedere parecchio tempo prima di degradarsi nell’ambiente, è generalmente meno longevo della plastica se sottoposto all’azione degli agenti atmosferici. Ovviamente, non rilascia microplastiche e, fatto non meno importante, è generalmente più semplice da smaltire negli impianti di gestione dei rifiuti. Può essere anche riciclato, tuttavia è necessario sottolineare che una buona parte dei centri di raccolta non è attualmente attrezzata per gestire il processo di recupero e riutilizzo di questo materiale.

    Svantaggi del silicone rispetto alla plastica

    Sacchetto in silicone

    Infine, è utile anche analizzare quali siano gli svantaggi del silicone rispetto alla plastica. Nonostante sia decisamente più salubre e presenti un impatto ambientale minore, proprio poiché si producono meno rifiuti in silicone, bisogna considerare che:

    • i prodotti in silicone sono generalmente più costosi rispetto a quelli in plastica, tuttavia bisogna considerare che durano nel tempo, perché riutilizzabili;
    • tende a essere un materiale malleabile, quindi non rappresenta ancora una valida alternativa alle bottigliette di plastica, anche perché potrebbe strapparsi a contatto con altri materiali, liberando i liquidi che conserva;
    • è normalmente più pesante della plastica, poiché il silicone prevede uno spessore maggiore;
    • deve essere lavato accuratamente dopo ogni utilizzo, pena la comparsa di macchie o l’assorbimento di cattivi odori.

    Non resta, quindi, che sostituire quanta più plastica in cucina con il più virtuoso silicone: un piccolo gesto sia per la propria salute che per l’ambiente.

    tags: plastica

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