Il trimestre anti- inflazione ha preso il via il 1° ottobre: i beni di prima necessità, con un prezzo calmierato, sono riconoscibili sugli scaffali dei supermercati grazie al logo ufficiale, un carrello tricolore.
Da Nord a Sud, gli sconti sono iniziati in più di 20.000 negozi che hanno aderito al patto sottoscritto dalle associazioni di produttori, dalla grande distribuzione e dal governo.
Roma è per ora la città con più negozi aderenti (1.381), mentre Milano conta solo 741 punti vendita, la maggior parte dei quali non ha ancora esposto il bollino.
La campagna ha avuto un buon inizio anche a Torino e Napoli, con rispettivamente 1.074 e 801 negozi aderenti. Seguono Bologna e Genova con 422 punti vendita, Palermo con 369, Catania con 322, Venezia con 299, Bari con 278, Messina con 249, Cagliari con 207 e Reggio Calabria con 119.
Finora, Coop sembra essere la catena più conveniente, con il 10% di sconto su oltre 200 prodotti a marchio di largo consumo e altri 1.000 prodotti con prezzi bloccati. Diverse offerte anche in altre catene come Todis, Elite, Esselunga, Carrefour, Tigre, Lidl, Despar.
Che cos’è il carrello tricolore e come funziona l’iniziativa
Per contrastare l’escalation dell’inflazione e prevenirne una cronicizzazione, il progetto governativo del trimestre anti-inflazione ha lo scopo di contenere i prezzi e preservare la capacità di acquisto dei consumatori. Questo obiettivo prevede la collaborazione tra i principali attori della catena di approvvigionamento, quindi le catene di distribuzione, le cooperative, le farmacie, le parafarmacie, le industrie, i produttori, gli artigiani e il settore agricolo.
I consumatori quindi potranno accedere a una selezione di prodotti a prezzi contenuti, con un’attenzione particolare per gli articoli di uso quotidiano inclusi nella lista dei prodotti più frequentemente acquistati, sia alimentari che non, come i prodotti destinati all’infanzia e all’igiene personale.
I distributori aderenti all’iniziativa, inoltre, si impegnano a non aumentare i prezzi di questa selezione, quando le condizioni commerciali lo permettano.
Potrebbero inoltre essere applicati prezzi fissi, promozioni, offerte sui prodotti a marchio del distributore o carrelli a prezzo scontato o unico.
Per identificare sugli scaffali questi prodotti, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha creato un logo che rappresenta un carrello con i colori della bandiera italiana e riporta la scritta trimestre anti-inflazione. Il carrello tricolore potrà essere esposto dagli esercizi e dalle aziende aderenti anche nei loro canali di comunicazione pubblica.
Quali prodotti avranno un costo ridotto
Non esiste un catalogo dettagliato degli articoli specifici inclusi nell’iniziativa.
Gli esercenti che esporranno il carrello tricolore selezioneranno in autonomia i beni da scontare, purché siano beni considerati di prima necessità, sia alimentari che non, quelli più comunemente acquistati dai consumatori, compresi i prodotti destinati all’infanzia e all’igiene personale.
Anche le modalità con cui applicare gli sconti saranno a carico degli esercenti, nel rispetto della libertà di impresa e delle diverse strategie di mercato.
I consumatori potranno trovare nei punti vendita che aderiscono all’iniziativa dalla sezione dedicata del sito MIMIT o anche tramite i mezzi di comunicazione pubblica dei distributori.
Chi ha aderito all’iniziativa
Diverse le associazioni che hanno aderito all’iniziativa: FederDistribuzione, Coop, Conad, Confcommercio, Fiesa, Confimprese, Confcooperative, Federfarma, Farmacie unite, AssoFarm, FederFarDis, Culpi, FNPI, UNAFTISP, MNLF.
Oltre a queste, anche 17 associazioni dell’industria alimentare e non alimentare, del settore cooperativo agroalimentare, del settore dell’agricoltura e della trasformazione e dell’artigianato.
Il successo dell’iniziativa però non dipenderà unicamente dai punti vendita, ma anche dal tasso di partecipazione dei produttori che al momento, secondo i dati, non sarebbe molto alto. Il flop, senza una reale partecipazione dei produttori, potrebbe essere dietro l’angolo, sostengono le associazioni dei consumatori.
In queste ore, un incontro tra decine di grandi produttori, tra cui Barilla, Mutti, Nestlè, Lavazza e Ferrero, potrebbe costituire una svolta.

Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).