Il turismo è senza dubbio una fonte cruciale di entrate economiche per molte città in tutto il mondo. L’aumento dei flussi turistici globali sta diventando sempre più insostenibile, sfociando spesso nel fenomeno dell’overtourism, il sovraffollamento turistico che grava pesantemente sulle infrastrutture locali e compromette la qualità della vita dei residenti e l’integrità ambientale dei luoghi visitati.
Il settimanale britannico “The Economist” ha stilato una classifica sulle 20 Capitali dell’overtourism, soffermandosi soprattutto sull’impatto economico del turismo sulle città e dimostrando come l’equazione più turisti = più soldi non sia totalmente esatta.
Entrate economiche e turismo
Il turismo può trasformare l’economia di una città e generare ricavi significativi derivanti da alloggi, ristorazione, attrazioni turistiche e trasporti.
Non basta però attrarre i turisti: per evitare di compromettere l’equilibrio socio-economico e ambientale delle destinazioni più popolari è fondamentale, per le città, saper gestire efficacemente questi flussi. Trovare, quindi, un equilibrio tra turismo e sostenibilità a lungo termine.
La classifica
“The Economist” ha stilato una classifica elencando le 20 destinazioni con maggiore appeal per i viaggiatori internazionali nel 2023.
Se in termini assoluti, le città con più visitatori sono state Londra e Tokyo con 20 milioni di turisti ciascuna, seguite da Istanbul, con 17 milioni, il dato realmente interessante (ed è qui che si inserisce la riflessione del settimanale britannico) è piuttosto la presenza di turisti in relazione alla popolazione locale. Perché è proprio da qui si capisce, in termini generici, come le città gestiscono il sovraffollamento turistico.
Vediamo la classifica:
- Amsterdam con 10.1 arrivi per residente;
- Parigi con 8 arrivi per residente;
- Milano con 6.3 arrivi per residente;
- Barcellona con 5.9 arrivi per residente;
- Kuala Lumpur con 5.4 arrivi per residente;
- Dubai con 4.8 arrivi per residente;
- Osaka con 3.6 arrivi per residente;
- Roma con 3.2 arrivi per residente;
- Bangkok con 3 arrivi per residente;
- Singapore con 2.3 arrivi per residente;
- Londra con 2.3 arrivi per residente;
- Madrid con 1.7 arrivi per residente;
- Los Angeles con 1.5 arrivi per residente;
- Tokyo con 1.5 arrivi per residente;
- New York con 1.4 arrivi per residente;
- Istanbul con 1.1 arrivi per residente;
- Berlino con 1.1 arrivi per residente;
- Hong Kong con 0.6 arrivi per residente;
- Seoul con 0.3 arrivi per residente;
- Shanghai con 0.1 arrivi per residente.
Secondo la classifica, dunque, Amsterdam, Parigi e Milano, pur avendo un numero assoluto di turisti inferiore, sono le città che soffrono maggiormente l’overtourism per un rapporto meno proporzionato tra popolazione locale e arrivi turistici. La Capitale olandese infatti, negli ultimi anni, ha avviato una serie di provvedimenti volti a scoraggiare l’arrivo di un numero eccessivo di visitatori, riducendo l’offerta di hotel e B&B, aumentando le tasse alberghiere e vietando le navi da crociera.
Chi sa sfruttare meglio il turismo
Per quanto riguarda i guadagni legati al turismo, Amsterdam, Parigi e Dubai sono state quelle con maggiori entrate su base pro capite. Il sovraffollamento ha avuto per loro un effetto benefico dal punto di vista economico. I turisti che visitano Dubai spendono 8.200$ a persona, quelli di Parigi 9.200$ mentre quelli di Amsterdam 11.200$. In pratica, se la Capitale olandese avesse meno turisti, sarebbe una città più povera.
E il divario tra le varie città è abbastanza importante: Milano, ad esempio, nonostante sia al 3° posto della classifica, guadagna decisamente meno dai turisti che, a persona, spendono solo 2.600$. Anche Barcellona, che ultimamente insieme ad altre città spagnole sta lottando contro il sovraffollamento turistico, riesce ad avere un interessante margine di guadagno dalla presenza di così tanti visitatori (che spendono 5.100$ a persona).
Dalla classifica, però, emerge un altro dato interessante, ovvero la capacità di alcune città di sfruttare in modo virtuoso il turismo, ottenendo notevoli entrate economiche senza subire un sovraffollamento eccessivo.
A Osaka, i turisti spendono in media 4.900 dollari a persona, mentre a Madrid la spesa media è di 4.300 dollari. Questo dimostra che, con una gestione oculata, è possibile accogliere i turisti in modo sostenibile, massimizzando i ricavi senza compromettere la qualità della vita dei residenti.
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).