L’estate, si sa, è anche un tempo di letture, un tempo dilatato, finalmente pigro.
Il caldo che tanto ci inquieta in quest’era di global warming, è un invito a rallentare, sedersi sotto un albero, o al bordo del mare, nel fresco di un alpeggio, al riparo in un bosco o sotto un pergolato profumato, dove ronzano gli insetti.
Allora ecco qualche consiglio di lettura. Perché essere in vacanza non significa smettere di pensare, scoprire, viaggiare con la mente.
Non so se soffrite anche voi dell’ansia di non aver abbastanza da leggere. Il risultato di questa strana forma di nevrosi è che le mie valigie sono sempre pesantissime e piene di chili di carta. Nemmeno il prezioso e-reader è servito a migliorare la situazione. Semmai ha prodotto un accumulo ulteriore di testi in attesa. Permettetemi perciò di aggiungere qualche titolo all’interminabile lista che riempirà il vostro valigione: ecco due libri da leggere assolutamente questa estate.
Così parlò la pianta
Un viaggio è quello che ci fa fare Monica Gagliano nel suo sorprendente libro Così parlò la pianta. Un viaggio straordinario tra scoperte scientifiche e incontri personali con le piante nella bella collezione Saggi e Terra di Nottetempo.
«Poiché le storie non sono mai davvero solo storie, quelle che raccontiamo descrivono il modo in cui plasmiamo il mondo e ci muoviamo al suo interno. La visione statica che abbiamo delle piante, non corrisponde affatto alla loro vera natura.»
Che cosa possiamo allora imparare dai piselli, in che modo scopriamo attraverso gli esperimenti di Gagliano che i piselli sono piante responsabili capaci di fare delle scelte? Quando siamo disposti a farci sorprendere dalla vita, scrive Gagliano, le porte dell’inaspettato si spalancano davanti ai nostri occhi. I suoi incontri con le piante e con gli sciamani che in altre culture da sempre usano le piante come fonte di conoscenza e cura, la portano a mettere insieme il rigore della ricerca scientifica con le conseguenze mistiche e filosofiche che ne derivano.
«Mi sentivo così ingenua e, al tempo stesso, così terribilmente provinciale ad accorgermi che le mie convinzioni sul mondo erano macchiate dal vecchio schifoso pregiudizio antropocentrico, malgrado gli insegnamenti impartiti dalle magnifiche esperienze che avevo vissuto.»
Non guarderete mai più un germoglio di pisello, o le foglie di una mimosa, come li avete guardati finora.
La meravigliosa trama del tutto
Per rimanere in tema di scienza e natura, ecco il meraviglioso saggio di Robin Wall Kimmerer La meravigliosa trama del tutto. Saggezza indigena, conoscenza scientifica e gli insegnamenti delle piante, pubblicato negli Oscar Mondadori (2022).
Robin Wall Kimmerer è una scienziata, ricercatrice in biologia e botanica, amerindia, discendente dalla nazione Potawatomi negli Stati Uniti, è madre e ha un talento straordinario di narratrice.
Leggendo i suoi racconti si sprofonda letteralmente nella natura, si è in cerchio intorno a un fuoco o dentro una tenda wigwam, immerse in un fitto di foglie, cercando di riconoscere le erbe sacre (le sweetgrass del titolo originale del libro), le piante selvagge commestibili, rendendo omaggio alle divinità della Terra.
Traendo origine dalla tradizione dei nativi americani, Kimmerer riesce a intrecciare insegnamento scientifico e saggezza delle piante e degli animali, dei quali abbiamo smesso di ascoltare la voce ma che invece hanno da sempre le soluzioni ai problemi che oggi ci sembrano insormontabili. Ecco perché è così importante riprendere l’ascolto, riconnettersi al vivente per capirne e rispettarne le leggi. Abbiamo dimenticato di farne parte anche noi umani.
Kimmerer si domanda se i mali di cui soffre la società moderna non siano causati dal fatto di aver interrotto il legame con la terra, svuotando i nostri cuori, rinunciando alla nostra immaginazione in nome di una «presunta scienza».
È possibile rimettere insieme questi due linguaggi che hanno preso strade così diverse al punto da non aver più niente in comune, se non una reciproca diffidenza? Come si può insegnare a ri-amare la terra? «Fate un po’ di giardinaggio!» suggerisce Kimmerer.

Scrittrice, vive tra Parigi e Roma.
Dopo aver seguito i lavori della COP21 nel 2015 a Parigi, ha deciso di coinvolgersi nel movimento ecologista e ha scritto il romanzo “Dopo la pioggia” pubblicato dalla casa editrice E/O che tratta di questi temi. Cerca di educare i suoi figli alla sobrietà felice e la parità di genere, ha piantato un orto in Piemonte con i principi della permacultura e aspetta con impazienza il ripristino del treno notturno Parigi Roma.