Scritto da J.B. Mackinnon ed edito “Il Saggiatore”, Il giorno in cui il mondo smette di comprare è il titolo di un libro estremamente interessante che prova a dare la risposta alla domanda: “Che cosa succederebbe se il mondo intero riducesse i propri consumi del 25%?”.
L’idea non è quindi quella di capire come sarebbe la nostra società se non esistesse il capitalismo e, come recita il titolo, se smettessimo di comprare. Piuttosto il testo si pone l’obiettivo di comprendere che cosa accadrebbe se riducessimo drasticamente i nostri consumi. Per alcuni infatti ridurre di un quarto i consumi può sembrare un obiettivo realizzabile, altri invece, più avvezzi all’economia, comprendono istantaneamente come tale riduzione causerebbe disastri economici a livello globale.
Esempi pratici
La cosa interessante de Il giorno in cui il mondo smette di comprare è che il libro non descrive uno scenario utopico in cui il mondo si riorganizza per consumare meno, racconta invece esempi concreti capitati in un passato prossimo o tuttora parte della nostra realtà in cui, nella maggior parte dei casi in situazioni particolari o a causa di eventi straordinari, il mondo si è trovato costretto a ridurre i consumi del 25%, talvolta in grandi città o addirittura Stati, altre volte invece in piccoli contesti.
Attraverso racconti, esempi, storie e interviste (emblematica quella al proprietario della Levi’s) questo testo ci mostra, o meglio ci dimostra, le conseguenze di un calo drastico dei consumi analizzandone le diverse sfumature e approfondendone aspetti sociali, economici e ambientali.
Dai delfini nei canali veneziani nel periodo di pandemia alla dolorosa e quotidiana convivenza tra cetacei e rotte mercantili marittime, dai consumi contenuti dell’Ecuador agli over consumi degli Stati Uniti, questo libro ci racconta una storia particolare del nostro mondo e della nostra società, lasciando il lettore con un grande punto interrogativo: è possibile che quella che sembra un’utopia non possa invece diventare realtà?
Lettura fortemente consigliata, disponibile in italiano.
Alessandro Chiarato, nato nella ridente città di Rovigo nel 1988, si occupa di comunicazione e marketing digitale con grande attenzione alle questioni legate all’utilizzo (o all’abuso) dei dati. Appassionato di tecnologia, guarda speranzoso alle innovazioni che arrivano da tutto il mondo in attesa di vedere una maggiore e reale attenzione verso le problematiche principali del nostro Pianeta e della nostra quotidianità, che riguardano quindi ciò che mangiamo, beviamo e respiriamo.
