Quello della mobilità sostenibile è uno dei temi caldi quando si parla di sostenibilità ambientale.
Con mobilità sostenibile intendiamo le modalità di spostamento che prevedono un metodo di funzionamento e rifornimento volto a ridurre la pressione sull’ambiente e sull’economia.
Uno degli obiettivi fondamentali delle attuali politiche ambientali, infatti, è quello di abbattere entro il 2030 le emissioni di CO2 nell’aria, riducendo così l’impatto umano sui cambiamenti climatici e sul riscaldamento globale: se partiamo da questa premessa, dunque, quello di una mobilità più sostenibile non può che essere uno degli strumenti per raggiungere questo target. Se vuoi approfondire questo aspetto, puoi cliccare qui https://managaia.eco/mobilita-urbana-e-cambiamento-climatico/
Nelle nostre vite sempre più veloci e indaffarate, in città sempre più ostili, la necessità di spostarsi in modo funzionale e rapido diventa un vero e proprio bisogno primario. Questo porta, nella maggior parte dei casi, a compiere – se fatto su larga scala – una scelta “insostenibile” (tanto a livello ambientale, quanto a livello economico, oltre ad avere un influsso negativo sulla qualità della vita stessa): l’auto privata, tendenzialmente a benzina o diesel.
Cos’è la mobilità sostenibile?
Quando parliamo di mobilità sostenibile ci riferiamo a un sistema grazie al quale gli spostamenti dei singoli individui non comportino un particolare impatto sul territorio circostante, non solo a livello ambientale, ma anche sociale ed economico. La necessità di articolare quindi un sistema di questo tipo diventa fondamentale se ricordiamo quanto la nostra vita è effettivamente influenzata dal tema dello spostamento. Ci muoviamo per andare al lavoro, per fare la spesa, per vedere gli amici, per passare del tempo libero. Adattiamo le nostre vite in base al tempo di percorrenza e al traffico che incontreremo. Siamo abituati a pensare che muovendoci in auto saremo più facilitati: l’auto è tutta per noi, spaziosa, veloce. Ma siamo sicuri che sia la scelta migliore?
Sviluppare un piano di mobilità sostenibile, dunque, significa concentrarsi tanto sull’ambiente e l’ecologia, quanto sulla qualità della vita delle persone. Una mobilità sostenibile è di conseguenza anche smart, intelligente, arricchita cioè da nuove e più efficienti tecnologie, atte a rendere gli spostamenti più agevoli, comodi e sicuri. La smart mobility si riferisce a tecnologie e infrastrutture per la mobilità, dai parcheggi alla segnaletica e alle colonnine di ricarica, e altre soluzioni utili a ridurre il traffico e l’inquinamento, creando percorsi veloci e senza interruzioni e rendendo la mobilità accessibile a tutti.
Un processo di questo tipo, che richiede la messa a punto di nuove tecnologie, necessita allo stesso tempo della collaborazione delle persone. Tutti dovrebbero essere sensibili al tema, parti attive di un sistema nuovo e più efficiente di spostarsi e vivere la città. Muoversi in una città in modo agevole e sicuro rende la città stessa un posto migliore, migliorando nettamente la qualità di vita dei cittadini e delle attività economiche che si svolgono in essa.
Perché la mobilità sostenibile è importante.
La scelta di una mobilità sostenibile ha una serie di conseguenze positive sulla vita degli individui e sulla gestione dell’ambiente circostante.
Progetti di questo tipo sono orientati a creare un sistema ideale dove i trasporti siano ottimizzati, in modo tale da essere più efficienti e veloci e al contempo poco impattanti sul territorio. Migliorare la qualità dei trasporti e renderli più funzionali e intelligenti, significa limitare l’inquinamento atmosferico e acustico delle nostre città, oltre a rendere le strade più libere e poco trafficate, permettendo alle persone di guadagnare tempo prezioso da impiegare in altre attività e allo stesso tempo anche a ridurre la possibilità di incidenti.
Una città che utilizza poche macchine, dove i veicoli parcheggiati non riempiono le strade, è oggettivamente più bella, armoniosa. Gli spazi urbani riacquistano la loro qualità storica e architettonica. Meno macchine significa anche evitare di costruire nuove infrastrutture volte a contenere quelle auto o a consentire loro di spostarsi.
Una gestione intelligente della mobilità garantisce anche un notevole risparmio ai singoli cittadini: pensiamo a quanto paghiamo le nostre auto, dal loro acquisto in concessionaria al loro mantenimento (tra benzina, assicurazione, bollo e revisione). Va anche poi considerato che, come tutti gli oggetti, anche le auto dovranno essere smaltite alla fine del loro ciclo vitale e di utilizzo.
Le soluzioni
Dunque la soluzione è quella di non comprare più auto e muoversi a piedi? Non proprio, le soluzioni sono molteplici. Parlare di mobilità sostenibile significa avviare una serie di considerazioni che possono apparire come una visione fuori dal mondo e utopica, eppure – lo abbiamo detto – il cambiamento può partire da una rivisitazione del nostro modo di spostarci. Si può (e arrivati a questo punto si dovrebbe) riesaminare quell’equazione che ora appare inevitabile soprattutto nelle grandi città: quella che vede una stretta interconnessione tra cittadino e auto privata. Puoi leggere qualche considerazione in più nel nostro articolo: https://managaia.eco/citta-senza-auto-un-modello-da-seguire/
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).