L’industria della moda non è sostenibile. Ovvero, l’industria della moda inquina tanto, tantissimo.
I numeri concreti cambiano di studio in studio: si dice variabilmente che il settore sia responsabile di una fetta compresa tra il 4% e il 15% delle emissioni globali di gas a effetto serra. Stando a quella che può essere considerata come la fonte più autorevole, l’ONU, si parla dell’8-10%.
Non si tratta peraltro solo delle emissioni: sono da considerare anche i consumi di acqua e di energia, per non parlare del fatto che buona parte dei tessuti usati, dal poliestere in poi, arriva dritta dritta dal petrolio.
In un settore sempre più dominato dal fast fashion, sarebbe prezioso avere dei segnali positivi dall’alto, dalle grandi maison, dagli eventi di spicco: ecco che allora è bene guardare per esempio a quali saranno i momenti dedicati alla sostenibilità in occasione dell’ormai vicinissima Milano Fashion Week di settembre 2023.
Milano Fashion Week di settembre 2023, in breve
A essere rigorosi, associare la Milano Fashion Week alla sostenibilità può sembrare una blasfemia. Questo perché come visto la moda nel suo complesso è tutt’altro che sostenibile e anche perché l’evento stesso presenta un impatto ambientale molto alto.
Si pensi che uno studio del 2020 della compagnia fashion tech Ordre ha stimato che l’intero Fashion Month – in cui ci sono le settimane della moda di Milano, di Parigi, di Londra e di New York – comporta da solo 241 mila tonnellate di anidride carbonica, esclusivamente a livello di trasporto, tra voli, taxi e via dicendo.
Ma cosa sarà nel concreto la Milano Fashion Week di settembre 2023?
I non appassionati potrebbero essere vissuti – benissimo – finora senza sapere che questa celebre settimana della moda si tiene nella città meneghina due volte l’anno, a partire dal 1958. Si tratta di una delle Big Four, insieme per l’appunto a quelle di Parigi, Londra e New York.
Indetta dalla Camera nazionale della moda italiana, quest’anno si tiene tra il 19 e il 25 settembre: in questi giorni gli stilisti più rinomati a livello internazionale svelano le collezioni donna per la Primavera-Estate 2024. Si attendono con particolare curiosità le prime collezioni di Sabato De Sarno per Gucci e di Peter Hawkings per Tom Ford, così come c’è grande attenzione per esempio le proposte di Bally e The Attico. In tutto si conteranno 62 sfilate fisiche, con Milano che, nel bene e nel male, tornerà a essere per 7 giorni la capitale mondiale della moda.
La sesta edizione dei CNMI Sustainable Fashion Awards
Negli ultimi anni la sostenibilità si è ritagliata sempre più spazio all’interno della Milano Fashion Week, da diversi punti di vista.
Prima di tutto direttamente sulle passerelle, con stilisti via via sempre più attenti a ridurre l’impatto ambientale. Si pensi che persino Giorgio Armani negli ultimi anni si è impegnato in prima persona a favore dell’ambiente. E poi attraverso dei momenti dedicati.
In occasione della Milano Fashion Week di settembre 2023 andrà per esempio in scena la sesta edizione dei CNMI Sustainable Fashion Awards, in scaletta il 24 settembre, e quindi in chiusura della Settimana della Moda.
L’evento è organizzato in collaborazione con la Ethical Fashion Initiative delle Nazioni Unite, e – a partire dal lavoro di un comitato composto da 25 associazioni e organizzazioni no-profit – sarà dedicato a consegnare 10 premi a chi nel mondo della moda italiana e internazionale si è distinto per la sostenibilità della propria visione, di volta in volta considerando aspetti come l’economia circolare, i diritti umani, la biodiversità e via dicendo.
Designers for the Planet, settembre 2023
Sempre in occasione della Milano Fashion Week di settembre 2023, la Camera nazionale della moda italiana ha organizzato il Fashion Hub, dal 19 al 25 settembre, che avrà luogo nel prestigioso Palazzo Giureconsulti.
Qui verranno esposte le creazioni degli 8 brand vincitori del progetto Designers for the Planet, e quindi di stilisti che hanno fatto della sostenibilità il proprio cardine principale.
Nella scorsa edizione per esempio si erano visti al Fashion Hub stilisti che recuperano vecchi centrini e tovaglie per produrre abiti contemporanei, che confezionano abiti in gomma naturale, o ancora, che creano capi d’abbigliamento a partire da scarti di tessuti e filati naturali, il tutto usando un telaio per la tessitura a mano.

Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. Quando non viene distratto dalle montagne tentatrici che lo circondano, scrive, spesso e volentieri, di sostenibilità e dei temi a essa collegati. È convinto del resto che sia ormai impossibile (o quasi) parlare in modo approfondito di un qualsiasi argomento senza finire, presto o tardi, a discutere delle cruciali tematiche ambientali.
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