Motori elettrici per le barche: sono arrivati gli incentivi

da | Set 21, 2022 | ambiente, mobilità sostenibile, politica, tecnologia verde, viaggiare green | 1 commento

La mobilità sostenibile riuscirà a conquistare anche il mare? Se lo domandava qualche tempo fa Valentina Acri su queste stesse pagine. Fino a poche settimane or sono, in effetti, il quesito poteva restare sospeso e senza risposta, non essendoci particolare ottimismo nell’aria. Da qualche anno infatti diportisti, pescatori e persone che utilizzano quotidianamente la barca per spostarsi – si pensi a tanti veneziani – si lamentano della mancanza di incentivi per l’elettrificazione dei propri mezzi, laddove invece sono stati stanziati bonus per auto elettriche, scooter, eBike e perfino monopattini. Oggi però è possibile dire che la mobilità sostenibile, in mare, sembra avere un fievole vento in poppa. Non solo perché i propulsori elettrici stanno diventando sempre più efficienti e convenienti, e non solo perché aumentano pian piano a livello internazionale le aree protette in cui la navigazione a motore è vietata.

Il grande passo avanti per la mobilità sostenibile marittima in Italia potrebbe infatti nascere dall’approvazione di un fondo da 3 milioni di euro, stanziati per mettere in campo degli incentivi per i motori elettrici delle barche.

Gli incentivi per i motori elettrici per le barche: approvata la legge

Possiamo dire che la legge che ha approvato lo stanziamento dei fondi per gli incentivi per l’acquisto dei motori elettrici per le barche è arrivata al fotofinish, sul chiudersi dell’avventura del governo Draghi. La norma in questione è stata infatti approvata negli ultimi giorni di luglio al Senato, grazie a un emendamento firmato da due senatori del Movimento 5 Stelle, ovvero Daniele Pesco e Giorgio Fede. Fino a oggi, in Italia, eccezion fatta per un risicatissimo bonus per l’elettrificazione delle barche veneziane (che tanto ha fatto discutere), non esisteva alcun bonus per l’acquisto di motori nautici a batteria. Ora, invece, alla lista di mezzi che possono godere di speciali incentivi per la mobilità sostenibile rientrano anche barche a motore, gommoni e barche a vela.

La transizione ecologica del settore della nautica da diporto trova quindi un primo, prezioso e – si spera – decisivo sostegno economico.

Il bonus per i motori elettrici nautici, nel concreto

Ora non manca che il decreto attuativo, per trasformare gli incentivi per i motori elettrici per barche in realtà entro i prossimi mesi. Per ora si sa che il bonus potrà essere utilizzato tra il 2022 e per tutto il 2023. Potranno goderne tutti i diportisti che decideranno di sostituire il proprio motore tradizionale con un propulsore elettrico, ottenendo un rimborso pari al 40% dell’investimento effettuato, fino a un massimo di 3.000 euro. La condizione è che il vecchio motore endotermico venga correttamente rottamato. Tra le spese finanziabili con l’incentivo figurano anche quelle per l’acquisto delle necessarie batterie. Indubbiamente, soprattutto per chi desidera installare un motore elettrico su una barca di dimensioni ridotte, l’incentivo è assolutamente conveniente. Ipotizziamo per esempio l’acquisto di un piccolo motore elettrico fuoribordo, da pochi kilowattora, sufficiente per spingere piccole barche e piccoli gommoni: in tal caso, con una spesa inferiore agli 8.000 euro, è possibile acquistare sia il propulsore che la batteria necessaria. Ecco allora che il 40% dell’incentivo potrà rientrare nel tetto massimo previsto, con la previsione di ammortizzare il resto della spesa nel tempo grazie al minore costo dell’energia elettrica rispetto a quello del carburante. Da quel momento si potrà navigare senza inquinare, senza far rumore e risparmiando un po’

Le colonnine di ricarica a livello dei porti

Di certo, quando si parla di piccoli motori fuoribordo, ci si riferisce anche e soprattutto a natanti carrellabili, i cui propulsori possono tranquillamente essere caricati a casa. Ma non sempre è così. Diventa quindi spesso necessario affidarsi alle colonnine di ricarica presenti nei porti di mari e laghi. Il problema è che, per ora, le banchine italiane non pullulano di certo di questi dispositivi. Indubbiamente il panorama sta cambiando, con un numero sempre maggiore di marine che si stanno dotando di colonnine di ricarica, veloci o lente.

La speranza è che, visto l’ormai prossimo incentivo per l’acquisto dei propulsori marini elettrici, si velocizzi anche la messa a disposizione delle necessarie colonnine, così da dare davvero il via alla transizione del settore. Una cosa è certa: i diportisti possono prolungare l’autonomia dei propri motori elettrici grazie all’ausilio di appositi pannelli fotovoltaici, da installare di volta in volta su tendalini, su roll-bar, sulle draglie e sulla tuga.

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