Diventano verdi i fiumi delle principali città italiane: è questa l’ultima protesta pacifica di Extinction Rebellion, il movimento internazionale che chiede azioni dirette e concrete ai governi per “invertire la rotta che ci sta portando verso il disastro climatico e ecologico”.
La protesta si è svolta il 9 dicembre, durante gli ultimi giorni della COP28 di Dubai, il vertice sul clima che riunisce i leader mondiali. A Roma, Venezia, Milano, Torino e Bologna, per rendere verdi i fiumi, Extinction Rebellion ha utilizzato la fluoresceina-sodica, un sale innocuo, denunciando “l’ennesimo fallimento politico della COP28 e dei governi mondiali nel contrastare la crisi climatica e la sesta estinzione di massa”.
Contro la COP28
L’azione, una denuncia diretta alla COP28 e ai governi mondiali, nasce nel contesto della Giornata Mondiale per la Giustizia Climatica, organizzata dalla Climate Justice Coalition e sostenuta anche dalla CGIL in Italia. In tutto il mondo, migliaia di persone si sono mobilitate per denunciare il fallimento della leadership mondiale nel contrastare la crisi climatica.
La COP28, che si sta svolgendo a Dubai negli Emirati Arabi Uniti, è presieduta da Al Jaber, amministratore delegato della compagnia petrolifera statale. Le sue recenti affermazioni sull’abbandono del fossile hanno suscitato accese critiche e si mostrano in netto contrasto con le evidenze scientifiche e i risultati dell’IPCC.
Mentre la COP28 si avvia alla conclusione senza un reale accordo sull’abbandono delle fonti di energia non rinnovabile, Extinction Rebellion mette in mostra immagini distopiche di un mondo tradito dai governanti che continuano irresponsabilmente a bruciare combustibili fossili. Il Pianeta sta subendo un aumento costante delle emissioni, la conseguenza è il susseguirsi di eventi climatici estremi che provocano danni e perdite umane per centinaia di miliardi ogni anno.
L’azione di protesta non ha avuto alcun effetto duraturo sull’ambiente e sugli ecosistemi: la stessa cosa non si può dire delle conseguenze disastrose del cambiamento del clima, opera diretta delle azioni umane e di politiche internazionali inefficienti.
Fiumi verdi
Nelle città di Torino e Milano, una casa affondata è apparsa nelle acque verdi del Po e dei Navigli: dal ponte Vittorio Emanuele I di Piazza Vittorio a Torino e da quello di Alda Merini a Milano, gli attivisti hanno appeso uno striscione con la scritta: “Il governo parla, la Terra affonda”.
Tre persone si sono calate dal Ponte di Rialto, a Venezia, srotolando uno striscione con scritto: “COP28: Mentre il governo parla, noi appesi a un filo”, nel frattempo le acque del Canal Grande diventavano verdi. A Bologna, gli attivisti hanno attraversato il canale del Reno, conosciuto come la piccola Venezia, e ormeggiato un paio di canotti sulle sue sponde. Anche qui, è stato srotolato uno striscione con lo slogan: “Il governo parla, la Terra affonda”.
A Roma, le acque verdi del Tevere hanno circondato l’isola Tiberina. Ai passanti sono stati distribuiti volantini con la scritta “Respira e poi ribellati con noi”.
Il colorante usato per rendere verdi i fiumi da Extinction Rebellion è la fluoresceina, un sale innocuo utilizzato dagli idraulici come tracciante e per segnalare la posizione di subacquei dispersi in mare.
Le acque dei fiumi hanno ripreso il loro colore originario in poche ore. Il colore dei mari e dei fiumi invece continuerà a mutare con l’aumento delle temperature: lo indicano diversi studi scientifici che evidenziano un cambiamento cromatico degli oceani legato al riscaldamento globale.
Foto: Extinction Rebellion
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).